Padre Pio a Petrelcina







I luoghi di Padre Pio


Giunti a Pietrelcina è possibile cominciare la visita dei luoghi sacri percorrendo viale Cappuccini.

Percorrendo un vialetto che si incontra sulla sinistra, il primo nucleo che si presenta è quello composto dalla Chiesa “Sacra Famiglia”, il Convento-Seminario e la Casa del Pellegrino che si trovano nella zona “c.d Gregaria” così come indicato dallo stesso padre Pio ancora giovincello, perché durante le sue passeggiate con l’arciprete don Salvatore Pannullo, egli “sentiva un coro di angeli che cantavano e campane che suonavano a distesa”. Le opere vennero tutte edificate con i capitali propri di una ricca benefattrice Mary Pyle, molto legata a Padre Pio.

La costruzione della Chiesa fu iniziata il 24 maggio 1928 e fu intitolata alla "Sacra Famiglia" per volere dello stesso Padre Pio. I lavori durarono più di 20 anni e terminarono il 19 maggio del 1951 quando la chiesa fu consacrata con alcuni altari laterali da Sua Ecc. Mons. Agostino Mancinelli, Arcivescovo di Benevento. Il 14 settembre 1955 da Sua Ecc. Mons. Gioacchino Pedicini, arcivescovo di Avellino, venne consacrato l'altare maggiore con al centro un mosaico stile romanico e di scuola vaticana raffigurante la Sacra Famiglia. Ai lati di detto mosaico vennero poste due statue lignee: a sinistra quella di S. Elisabetta d'Ungheria e a destra quella di S. Ludovico Re di Francia, patroni dell' Ordine Francescano Secolare.
Adiacente alla Chiesa sorgono il Convento dei Padri Cappuccini, ora intitolato a "Padre Pio", e la Casa del Pellegrino "Mary Pyle.
Il decreto di apertura del Convento è del 21 febbraio 1947 ma solo il 5 luglio 1947 fu ufficialmente preso in possesso dai primi frati cappuccini giunti a Pietrelcina.
Il primo superiore fu padre Luca da Vico Garganico che subito si adoperò per la sua risistemazione dopo il cattivo uso che i soldati ne avevano fatto durante la guerra. Nel 1948 venne inaugurato il Seminario Serafico.

Padre Luca, molto stimato dai Pietrelcinesi, purtroppo morì precocemente di tifo la mattina del 2 novembre 1949 all'ospedale civile di Benevento, un anno e mezzo prima del completamento della chiesa e della sua inaugurazione del 20 maggio 1951.

Con il completamento della chiesa la profezia di Padre Pio si era dunque avverata. Proprio laddove egli aveva udito un coro di angeli e le campane suonare, era sorta la Chiesa.

Oggi nel giardino antistante il Seminario è possibile ammirare la statua bronzea di Padre Pio in atteggiamento paterno mentre accoglie tre fraticelli che gli porgono il plastico del Seminario. L’opera è dello scultore Danilo Andreose ed è stata inaugurata il 6 settembre del 1971.

Il Convento dei Padri Cappuccini ospita il Museo di Padre Pio dove è possibile visitare le reliquie del Santo. Accuratamente conservati si trovano un saio, arredi sacri per la celebrazione delle Messe, libri e tra le altre reliquie appartenenti al Santo, una tunica insanguinata che ricorda la flagellazione di Gesù cui padre Pio andava incontro ogni settimana soffrendo nella carne le pene dell’incoronazione e della flagellazione.

Di recente inaugurazione infine è la “Casa del Pellegrino”, completata il 26 maggio del 1991 e nata grazie alla benefattrice Mary Pyle con lo scopo di accogliere i tanti visitatori che giungono ormai nel paese natale di Padre Pio.
Proseguendo il cammino lungo viale Cappuccini si giunge alla Chiesa Madre del paese, la Chiesa di Santa Maria degli Angeli nei pressi della piazza Santissima Annunziata.

In passato era la Chiesa SS Annunziata. Divenne sede parrocchiale con il nuovo titolo il 4 febbraio del 1843 quando l’allora chiesa Santa Maria degli Angioli in zona “Castello” prese il nome di Santissima Annunziata. Un anno dopo la chiesa fu ampliata perché divenuta insufficiente per ospitare le 3600 anime del paese che si andava espandendo. I lavori di ampliamento terminarono nel 1892 mentre nel 1905 iniziarono i lavori degli stucchi interni che consentirono la riapertura solo nel 1906.

La Chiesa Madre non è stata esentata da ingenti danni subiti con il terremoto del 1962 e dal successivo del 1980 a causa dei quali è stata chiusa al culto per circa sette anni. In questa chiesa Padre Pio ha celebrato la sua prima messa il 14 agosto del 1910 a quattro giorni dalla sua ordinazione sacerdotale e ha vissuto profondi momenti di preghiera e di estasi con Dio ai piedi dell’altare.
La chiesa, suddivisa in tre navate, è affiancata da un campanile con orologio e al suo interno è possibile ammirare la statua lignea della Madonna della Libera di scuola napoletana risalente alla fine del ‘600 incoronata con diadema d’oro il 6 agosto del 1966 dal Vescovo di Benevento Mons. Calabria.
Lasciata Piazza SS. Annunziata, per entrare nel centro storico di Pietrelcina e nel cuore dei luoghi in cui Padre Pio ha vissuto, passaggio obbligatorio è la “Porta Madonnella”, situata all’inizio di una rampa che conduce ad uno dei rioni antichi di Pietrelcina: il Castello.

Porta Madonnella è caratterizzata da un’edicola murata formata da tre quadri in maiolica: al centro c’è la Madonna Incoronata, a destra della Madonna, un quadro raffigurante S. Antonio da Padova nel suo atteggiamento classico, con il Bambino Gesù in braccio e a sinistra infine c’è l’Arcangelo Michele che schiaccia la testa del serpente. Padre Pio passava per porta “Madonnella” tutti giorni per andare in Chiesa oppure per recarsi a Piana Romana. Qui egli formò il primo Gruppo di Preghiera, qui riuniva sempre tante persone per le devozioni alla Madonna, soprattutto nel mese di maggio, e sempre qui partecipava alla recita del Rosario in occasione della "novena" che precedeva la ricorrenza dei santi raffigurati alla porta.

Salendo la rampa di Porta Madonnella dopo alcune decine di metri la strada si divide. Scendendo a sinistra una lapide in marmo rende subito percettibile il nome della roccia: la “Morgia”. La tanto amata Morgia di Padre Pio che sovrasta con la sua imponente struttura una stretta via: Vico Storto Valle.
In questa via è nato Padre Pio. Qui Francesco è cresciuto a contatto con la natura, circondato da persone genuine e cose semplici. Qui ha coltivato quotidianamente la sua fede nel Signore e il suo spirito di abnegazione per il prossimo.
In questa strada ci sono tre luoghi che rivestono un ruolo vitale nella vita di padre Pio: la Torretta, la Cucina, la Casa natale.
Una volta immessi in vico Storto Valle, dopo pochi metri si incontra, sulla destra, una ripida e suggestiva scalinata che conduce ad un locale composto da un solo vano. Nella tradizione popolare questo unico vano è denominato la “Torretta”, probabilmente residua di un antico castello baronale. All’interno poche cose: un letto, un tavolo, pochi arredi illuminati da una finestra piena di luce che volge lo sguardo sulle dolci colline che circondano il borgo.
In questa stanza Padre Pio si rifugiava per riposare, studiare e pregare. Qui, ancora giovanissimo, cominciò il suo Epistolario testimoniando, con i suoi scritti, la dimensione mistica del suo incontro con Dio e la sua assimilazione a Cristo attraverso il dolore. All’interno della torretta visse gli scontri con il nemico delle anime ma sempre qui venne consolato dalla presenza materna della Madonna di Gesù dell’Angelo Custode e di San Francesco.
Benché travagliato, Padre Pio vive proprio in questa dimora un momento segnato da tanti momenti di serenità, di pace, di sentimenti semplici e genuini che si stamperanno per sempre nella sua memoria. Qui il Signore prepara padre Pio a quella che sarà la sua grande missione nel mondo.
Dopo aver lasciato la Torretta e percorso tutto vico Storto Valle, al numero civico 32, lo sguardo è attratto da una lapide. E’ “Casa Forgione” dove nasce Francesco Forgione il 25 maggio 1887. Casa Forgione era una piccola abitazione composta da una sola stanza. In questa camera Francesco dorme con i genitori fino a quando, dopo qualche anno, andrà a dormire con i fratelli nell’altra abitazione dove si trova “la Cucina”. Essa è una piccola abitazione sia al numero civico 28 della stessa via sono si trovano altre due stanze. La prima è la cucina dove c’era un focolare e dove la mamma di Francesco preparava pranzi frugali; la seconda posta sul retro è la camera da letto di alcuni dei bambini Forgione, divenuta poi camera da pranzo. Fu proprio in questa stanza che padre Pio fece le sue prime esperienze soprannaturali. Vede la Madonna, l’Angelo Custode, ha le prime estasi e anche le prime apparizioni diaboliche.
Lasciate alle spalle le due abitazioni dell’infanzia e dell’adolescenza di Padre Pio, si affronta una breve scalinata che conduce al punto più alto del rione “Castello”. Qui si trova la chiesa più antica di Pietrelcina, S. Anna risalente al XII secolo e per molto tempo chiesa parrocchiale. Da questo punto è possibile ammirare un suggestivo scorcio di panorama verdeggiante disegnato dalle dolci colline del Sannio. E’ in questa chiesa che Padre Pio è stato battezzato il 26 maggio del 1887 e ha ricevuto la cresima il 27 settembre del 1899.

Entrando nella chiesa si può notare la struttura a due navate.
La navata minore ospita nicchie con statue settecentesche che raffigurano l’Assunta, l’Incoronata, Santa Rosa e Sant’Anna sotto il cui altare c’è un’urna contenente le reliquie di San Pio martire estratte dalle catacombe di Priscilla, donate a Pietrelcina dal feudatario Carafa e trasportate solennemente a Pietrelcina nel 1801. Proprio il nome del santo martire sarà poi scelto da Francesco Forgione per la sua vita religiosa. Dietro l’altare maggiore domina invece un quadro dedicato alla Madonna di Loreto mentre sulla sinistra è possibile mirare il battistero in pietra e radica dove il Santo ricevette il sacramento del battesimo dall’economo curato Nicolantonio Orlando.

La Chiesa di Sant’Anna è uno dei luoghi più importanti nell’itinerario mistico di Padre Pio. All’età cinque anni infatti, mentre il piccolo Francesco era ai piedi dell’altare ebbe la visione del Sacro Cuore di Gesù che gli fa cenno di gradire la sua offerta di consacrarsi per sempre a Lui. In questa chiesa Francesco trascorre ore ed ore in preghiera davanti a Gesù Sacramentato. Persino fuori della Chiesa, in una piccola piazzetta, si rifiuta di giocare con i compagni per rispetto a Gesù sacramentato. Sempre qui egli farà tantissime esperienze mistiche. Gli appaiono Gesù, Maria, l’Angelo Custode. In questa chiesa, una volta sacerdote, egli celebra spesso la Santa Messa e confessa le anime semplici di Pietrelcina. I momenti belli di intimità con Gesù sacramentato, oltre che nella liturgia eucaristica li vive anche quando resta solo in Chiesa, e si apre alle più tenere confidenze ed espressioni di amore verso il Divino Ospite. E sempre qui, a volte, la stessa Madre di Dio lo accompagna all’altare per la celebrazione della Santa Messa.

Proseguendo diritto in fondo al vicolo si incontra la “Casa materna” di Padre Pio dove i genitori hanno vissuto solo un anno da sposati e dove nacque il primo figlio Michele. Ancora oggi nella cucina sono visibili vari utensili della famiglia Forgione. Al piano superiore dello stesso edificio si trova la “Casa del Fratello Michele”. La casa è così chiamata perché vi dimorò il fratello.
Essa è una casetta decorosa formata da tre vani, con accesso da una piccola scalinata.

La prima camera a sinistra ospiterò dal 1941 al 1943, Mary Pyle, figlia spirituale di Padre Pio durante il suo soggiorno a Pietrelcina nel periodo della grande guerra, per sfuggire ai tedeschi.
Anche Padre Pio dimorò in questa casa quando il fratello emigrò. La sua era la stanza in fondo dove riposava, studiava, pregava, scriveva e lottava contro i demoni. Si tratta di lotte spirituali, ma anche fisiche, costellate da botte, tentazioni, sofferenze inaudite e momenti di sconforto. Lo confida, Padre Pio, a padre Agostino, suo Direttore spirituale: “Quei cosacci non cessano di percuotermi e di sbalzarmi alle volte anche dal letto, giungendo fino a togliermi la camicia e percuotermi in tale stato. Ma oramai non mi fanno quasi più timore. Gesù è sempre amoroso verso di me, giungendo fin anche alle volte ad alzarmi da terra ed adagiarmi sul letto”.

A testimonianza di quanto sia stata importante questa casa per il percorso mistico-spirituale di padre Pio è il fatto che la Casa di Santa Maria degli Angeli diviene soprattutto luogo di straordinari incontri soprannaturali. Gesù gli appare tantissime volte così come la Madonna, San Francesco, al quale chiederà più volte di tornare alla vita conventuale e il suo Angelo Custode invocato da padre Pio nei momenti di sofferenza e lotta contro i demoni che lo vessano continuamente.
Terminata la visita al borgo medievale e ai luoghi che hanno segnato la vita, le esperienze e la crescita nel cammino di fede di Padre Pio, si può scendere giù per “Porta Madonnella” e voltando a destra si giunge a “Contrada Pantaniello”. Si tratta di un suggestivo quartiere del borgo che Padre Pio percorreva ogni volta che si recava a Piana Romana.

Il pozzo indica l’inizio della stradina di campagna che la famiglia Forgione percorreva per andare a Piana Romana dove possedeva una masseria e un po’ di terra. E’ detta “via del Rosario” perché Padre Pio la percorreva recitando il Santo Rosario e ancora oggi sono molti i pellegrini che si incamminano lungo il sentiero scorrendo i grani del Rosario. Il cammino verso Piana Romana durava circa mezz’ora e molte volte durante il tragitto a Padre Pio capitava di fare cattivi incontri. Spesso infatti ad aspettarlo sul ponticello di legno che attraversa il torrente “Quadrelli” vi erano “i cosacci”, come spesso vennero definiti dallo stesso Santo, che urlavano e cercavano di spaventarlo. In quei momenti Padre Pio si difendeva pregando. Questi luoghi però furono anche spettatori di curiose esperienze per Padre Pio. Una volta infatti egli si ubriacò fumando un sigaro toscano e un’altra invece fece una scorpacciata di fichi freschi “rubati” da un albero pieno e traboccante dopo aver detto alla madre che “è peccato prendere le rape dai campi altrui” .

A pochi passi dal ponticello, scena di incontri indesiderati si incontra una vecchia casa rurale che, ristrutturata, è oggi un punto di piacevole sosta e meditazione per il pellegrino di passaggio.

Attraversata la Via del Rosario si giunge finalmente a “Piana Romana”. Essa è il luogo dove Padre Pio trascorre la maggior parte del suo tempo. Il luogo dove da giovincello era solito portare le pecore al pascolo e da adulto era solito recarsi per respirare aria salubre. Piana Romana è una collina ricca di vigneti e vecchi olmi. Da qui è possibile ammirare in uno scenario davvero suggestivo: tutta la parte antica del paesello. Oggi è metà indiscussa di folle di pellegrini che accorrono non solo per visitare i luoghi del Santo ma anche per assistere alla Messa domenicale.
E’ a Piana Romana che si può visitare l’antica “Masseria”.
Uno stanzone senza pavimento dove veniva conservato il fieno e custoditi gli attrezzi che servivano per lavorare i campi. Non manca un letto e il focolare attorno il quale la famiglia si riuniva per recitare il Rosario.

Quando il caldo era molto forte, Padre Pio era solito ripararsi all’ombra di una capanna poggiata sul tronco di un olmo. Quell’olmo è stato il muto testimone dei primi segni di passione di Padre Pio che lì sotto ricevette le prime stimmate. Era l’8 settembre del 1911. Oggi l’olmo, ormai secco e plastificato , è ancora visibile, custodito nella piccola chiesa edificata proprio laddove un tempo c’era la capannuccia.

Poco lontano dall’olmo ci sono due pietre che padre Pio chiamava il mio “seggiolone” e il pozzo d’acqua che scavò il papà di padre Pio su sua indicazione dopo suggerimento di Gesù. Per papà Grazio fu una bella sorpresa trovare tanta acqua abbondante visto che solo pochi metri più distante aveva scavato fino a tre metri di profondità senza trovare nulla. La capannuccia che per molto tempo ha rappresentato un riparo dal caldo per padre Pio nel 1958 si trasformò nella piccola chiesetta di S.Francesco. I lavori di edificazione cominciarono per interessamento di Mercurio Scocca, compagno d’infanzia del Santo. Oggi le messe liturgiche avvengono nella grande aula liturgica “Padre Pio” adatta ad ospitare le migliaia e migliaia di pellegrini che si recano in pellegrinaggio sul luogo.

(da: http://www.pietrelcinanet.com/)

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Biografia di P. Pio

Date salienti della vita di Padre Pio

25 maggio 1887

Nasce a Pietrelcina (BN) Padre Pio, al secolo Francesco Forgione, da Grazio Forgione e Maria Giuseppa di Nunzio, detta Peppa.

26 maggio 1887

Riceve il battesimo da don Antonio Orlando nella chiesa di Santa Maria degli Angeli.

27 settembre 1899

E’ il “giorno singolarissimo ed indimenticabile per tutta la vita”, in cui riceve la cresima.

6 gennaio 1903

Entra come novizio nel convento dei Cappuccini di Morcone.

22 gennaio 1903

Indossa l’abito cappuccino e cambia il nome di battesimo in quello di Fra’ Pio da Pietrelcina.

22 gennaio 1904

E’ ammesso alla professione semplice.

25 gennaio 1904

Parte per Sant’Elia a Pianisi per gli studi ginnasiali.

ottobre 1905

Raggiunge San Marco la Catola per lo studio della filosofia.

aprile 1906

Ritorna a Sant’Elia a Pianisi per gli studi liceali.

1906

La sangiovannese Lucia Fiorentino (1889-1934) mentre è assorta preghiera ha una "visione immaginaria", premonitrice dell'arrivo di padre Pio a S. Giovanni Rotondo. Nei "Cenni autobiografici" ella accennò alla visione di un "albero di smisurata grandezza nell’atrio del nostro convento dei cappuccini" e a una voce che le diceva: “Questo è il simbolo di un’anima che ora è lontana e verrà qui; farà tanto bene in questo paese… Sarà forte e ben radicata come quest’albero e tutte le anime che verranno – sia di qui come da lontano – se si rifugeranno all’ombra di quest’albero saranno liberate dal male (ossia chi verrà da questo degno sacerdote per averne lume e trovare perdono e rimedio alle proprie colpe).....(omissis)"

(Per saperne di più leggi il libro “Padre Pio e S. Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza”)

27 gennaio1907

Fra Pio emette la professione dei voti solenni per “attendere al bene dell’anima e dedicarmi intieramente al servizio di Dio”.

9 ottobre 1907

Ritorna a San Marco la Catola per gli esami di filosofia. Nello stesso mese di ottobre si trasferisce a Serracapriola e studia teologia sotto la guida di padre Agostino da San Marco in Lamis. Nel mese di novembre lo studio della teologia prosegue a Montefusco.

19 e 21 dicembre 1908

A Benevento fra Pio riceve rispettivamente gli ordini minori e l’ordine del suddiaconato.

31 gennaio 1909

Il Consiglio comunale di S. Giovanni Rotondo delibera di dare il convento in affitto, ai Padri minori cappuccini Francesco Latiano e Nicola Ciavarella, per ventinove anni, a condizione di tenere aperta al pubblico l’annessa chiesa. La Giunta provinciale approva. E’ la fine di una lunga lotta con le autorità provinciali, durata decenni, per favorire il ritorno dei frati nel convento dopo la soppressione degli ordini religiosi del 1866. Il provvedimento finirà per spalancare le porte a Padre Pio da Pietrelcina.

maggio 1909

Fra Pio torna a Pietrelcina a causa delle cattive condizioni di salute.

18 luglio 1909

Fra Pio riceve l’ordine del diaconato nel convento di Morcone.

10 agosto 1910

Avviene la consacrazione di Fra’ Pio nel duomo di Benevento.

14 agosto 1910

Padre Pio celebra a Pietrelcina la prima Messa solenne ed avverte i primi dolori alle mani e ai piedi, causati dalle stimmate invisibili.

8 settembre 1911

Confessa al direttore spirituale padre Benedetto da San Marco in Lamis di avere "da circa un anno le stimmate invisibili".

ottobre 1911

Padre Pio è trasferito a Venafro ed è sottoposto a visite mediche a Napoli.

7 dicembre 1911

La salute peggiora e ritorna a Pietrelcina.

10 ottobre 1915

Rivela al suo direttore di patire da anni la coronazione di spine e la flagellazione.

6 novembre 1915

Padre Pio è chiamato presso il distretto militare di Benevento per la visita di leva.

18 dicembre 1915

A causa delle precarie condizioni di salute ritorna a Pietrelcina in licenza di convalescenza.

17 febbraio 1916

Arriva per trasferimento nel convento di Sant’Anna di Foggia e diventa membro di quella comunità.

28 luglio 1916

Per sottrarlo alla calura estiva Padre Paolino di Tommaso da Casacalenda lo conduce nel convento di San Giovanni Rotondo e vi resta una settimana. Il 28 luglio 1916. Inizia così la vita di padre Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo.

13 agosto 1916

Padre Pio scongiura il superiore provinciale di mandarlo per un po’ di tempo a San Giovanni Rotondo “dove Gesù mi assicura che starò meglio” - dice. Inoltre spiega un altro motivo della richiesta: “bisogna sollevare un po’ il fisico per tenermi pronto ad altre prove, alle quali egli vuole assoggettarmi”.

4 settembre 1916

Padre Pio ottiene di ritornare nel convento di Santa Maria delle Grazie di San Giovanni Rotondo, che gli viene assegnato solo come sede provvisoria.

18 dicembre

Rientra a Napoli per il servizio militare.

30 dicembre 1916

A causa delle pessime condizioni fisiche i medici lo rimandano a casa in licenza “illimitata” di sei mesi. Ma rimane a casa per otto mesi, a causa di un disguido postale.

19 agosto 1917

Torna dalla licenza presso il distretto militare di Napoli e contro ogni logica aspettativa viene dichiarato valido ai servizi interni.

5 novembre 1917

E' inviato in licenza di convalescenza di quattro mesi.

12 novembre 1917

Rientra a San Giovanni Rotondo e vi resta fino al 5 marzo 1918 quando riprende il servizio militare a Napoli.

18 - 23 maggio 1917

Padre Pio si assenta da S. Giovanni Rotondo per accompagnare a Roma la sorella Graziella, che diventerà suora.

16 marzo 1918

Rientrato dalla licenza, Padre Pio viene riformato e due giorni dopo torna per sempre nel convento di San Giovanni Rotondo. La diagnosi parla di “bronco alveolite doppia”.

Metà aprile – metà di maggio 1918

Padre Pio, attraversando un momento molto delicato, dimora nel convento di San Marco la Catola per conferire col padre Provinciale circa i problemi del suo spirito.

5-7 agosto 1918

Avviene il fenomeno mistico della “trasverbazione del cuore”: un misterioso Personaggio celeste trapassa il cuore del Padre con una lancia, lasciandogli una ferita aperta sanguinante. E’ il preludio al fenomeno delle “stimmate”.

20 settembre 1918

Rivede in coro il misterioso Personaggio che gronda sangue e il Padre si sente trafiggere le mani e i piedi. Si ritrova così con le stimmate, i segni visibili della Passione di Cristo, impressi per sempre sulle mani, sul costato e sui piedi, che scompariranno misteriosamente solo in punto di morte, il 23 settembre 1968.

1919

La stampa diffonde la notizia della stimmatizzazione e i pellegrini salgono a migliaia sul Gargano, richiamati dai carismi di Padre Pio.

15 maggio 1919

Giunge a S. Giovanni Rotondo il prof. Luigi Romanelli, primario dell’Ospedale di Barletta primo medico inviato per esaminare le stimmate di Padre Pio.

13 luglio 1919

Il giornalista V. Ciampi , durante una sua visita nel convento di S. Maria delle Grazie, trova il padre guardiano letteralmente «affogato in un mare – non è un’esagerazione! – di telegrammi e di lettere che arrivavano giornalmente a pacchi, prima da ogni parte d’Italia ed ora anche del… mondo". Le missive provenivano "dalla Francia, dalla Spagna, dall’Inghilterra e financo dall’America”. Sono i primi segni della fama e dell’internazionalità di Padre Pio.

26 luglio 1919

E’ visitato dal prof. Amico Bignami, ordinario di Patologia medica presso l’Università di Roma, il quale ripete un secondo esame nella stessa settimana.

9 ottobre 1919

Si sottopone agli ulteriori ed approfonditi accertamenti del dott. Giorgio Festa, inviato dal Superiore Generale dei Cappuccini padre Venanzio da Lisle.

15 luglio 1920

Il dott. Giorgio Festa e il prof. Luigi Romanelli visitano insieme Padre Pio.

13 ottobre 1920

A San Giovanni Rotondo, dopo alcuni disordini di natura politica durante la campagna elettorale, le forze opposte si fronteggiano. I socialisti, vincitori delle elezioni, vogliono esporre sul Municipio la bandiera rossa, al posto della bandiera nazionale. I partiti del Fascio si oppongono. C’è l’intervento della forza pubblica e avviene un eccidio, con tredici morti e una ottantina di feriti.

febbraio 1921

Il “Comitato pro l’erigendo Ospedale” invia al presidente della Congregazione di Carità di S. Giovanni Rotondo una lettera con la quale si manifesta l'intenzione di donare alla stessa congregazione un ospedale da costruirsi con denaro raccolto da Padre Pio, a patto di allocarlo nei suoi locali detti “del Monte”.

giugno 1921

Cominciano a diffondersi le voci di un possibile trasferimento di Padre Pio.

Luglio 1921

I sangiovannesi insorgono contro le voci di trasferimento di Padre Pio. La folla si eccita. Le Autorità di P.S. , preoccupate per l'evolversi della situazione, precedono una fiumana di gente e fanno circondare il convento. Qui giunta, la folla grida, urla, piange, impreca, minaccia, affermando che “nessuno giammai potrà osare di toglierci il Santo che illumina questa terra, e tanto bene irradia, coi suoi miracoli e col suo savio consiglio”. Un giornalista del luogo scrive in un mirabile articolo: «Il nostro popolo non può assolutamente rinunziare a Padre Pio. Questi è ormai nostro, e nostro dovrà restare nella storia e nei secoli venturi che di Lui celebreranno i grandi miracoli che opera ogni ora”. Il titolo è tutto un programma: “Padre Pio non lascerà mai S. Giovanni Rotondo”. E così sarà, per la caparbietà dei sangiovannesi, pronti a sacrificarsi per lui.

(Per saperne di più leggi il libro “Padre Pio e S. Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza”)

25 ottobre 1921

Giunge in visita del cardinale Augusto Sili, prefetto del Supremo tribunale della Segnatura e delegato apostolico del santuario di Pompei.

dicembre 1921

A S. Giovanni Rotondo viene inaugurata un’apposita casa per il Terz'Ordine Francescano.

1922

Iniziano in paese, nei locali detti “del Monte”. i lavori del primo ospedaletto voluto da Padre Pio.

10 maggio 1922

Viene emesso il decreto con il quale i fedeli sono diffidati affinchè non si accostino a Padre Pio per motivi di devozione. Nuove petizioni popolari si rivelavano inutili.

4 giugno 1922

Ai Cappuccini di San Giovanni Rotondo perviene l’ordine del Sant’Officio del 2 giugno 1922 che intorno a Padre Pio “si stia in osservazione”, evitando ogni “singolarità e rumore”, raccomandando che egli celebri messa in orari diversi, “a preferenza summo mane ed in privato”, “non dia benedizione al popolo”, “per nessun motivo egli mostri le così dette stimmate, ne parli e le faccia baciare”.

16 agosto 1922

Il Consiglio della Congregazione di carità viene a conoscenza delle assicurazioni di Padre Pio di voler elargire la somma di lire 50 mila per riadattare una parte del Convento dell’ex Convento delle Clarisse onde costruire un ospedale “degno del suo nome”. Il Consiglio per il momento è fermo nell'idea di allocare il predetto ospedale nei locali detti del “Monte” .

23 ottobre 1922

23 ottobre 1922 – La Congregazione di Carità approva la proposta di allocare l’ospedale nel Convento delle Clarisse.

3 gennaio 1923

Anche la Commissione pro l’erigendo Ospedale Civile riconosce ufficialmente come inadatti i locali del Monte e accetta di allocare l’ospedale nel Convento delle Clarisse.

31 maggio 1923

Una dichiarazione rilasciata dopo un’inchiesta sui fatti che si attribuiscono al Padre, stabilisce la loro non soprannaturalità. Pertanto i fedeli vengono invitati a conformare il loro modo di agire a questa dichiarazione.

17 giugno 1923

Giunge l'ordine di non celebrare più la Messa in pubblico e che non si risponda più alle lettere dei fedeli che arrivano al convento.

24 giugno 1923

A S. Giovanni Rotondo è festa patronale. Si parla nuovamente dell’imminente trasferimento del Padre. I sangiovannesi sono pronti sacrificarsi per Lui. Le assicurazioni del prefetto Mormino, giunte tramite i carabinieri reali, riescono a placare gli animi, che si riaccendono il giorno successivo.

25 giugno 1923

Numerosi fedeli si recano al convento. Ma il frate non scende in chiesa a dir messa. La popolazione si scioglie alla primordiale ferocia e in armi si riversa in convento. Poi, grazie al buon senso del padre guardiano e del maresciallo, si ritira. Un gruppo di sangiovannesi armati vigila giorno e notte intorno al convento, e informa la popolazione di ogni movimento sospetto. Un corrispondente locale commenta sui giornali:

«Le autorità religiose traggano da questa manifestazione proficuo ammaestramento, e gli individui denigratori imparino a proprie spese che è pericoloso offendere la fede di un popolo».

(Per saperne di più leggi il libro “Padre Pio e S. Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza")

26 giugno1923

Torma a celebrare messa in chiesa.

2 luglio 1923

Per andare incontro al notevole flusso di fedeli forestieri, la ditta Massa Luigi, concessionaria di un nuovo servizio automobilistico, attiva il collegamento della tratta San Giovanni Rotondo-San Marco in Lamis-Foggia.

8 agosto1923

A Padre Pio viene notificata l’obbedienza del trasferimento in altra sede, da stabilirsi con separato provvedimento. Tale provvedimento indicherà la sede di Ancona.

10 agosto 1923

Un sangiovannese, disperato al pensiero di perdere Padre Pio, compie un estremo atto d’amore: gli piomba alle spalle durante una cerimonia e con una pistola minaccia di ucciderlo, per farlo restare in paese se non da vivo almeno da morto!

10 agosto 1923

Davanti a Gesú sacramentato Padre Pio, preoccupato per gli eventi che scuotono il paese, scrive una lettera che può essere considerata la prima parte del suo testamento spirituale per il “caro e prediletto popolo di S. Giovanni Rotondo".

12 agosto 1923

Padre Pio scrive con apprensione al sindaco ed amico Francesco Morcaldi un'altra lettera che può essere considerata la seconda parte del suo testamento spirituale per il popolo sangiovannese. In essa il Padre si dichiara “commosso” profondamente per i fatti accaduti in paese negli ultimi giorni ed è assalito dal timore che lui “possa essere involontariamente causa di luttuosi avvenimenti per questa mia cara cittadina”. La lettera si conclude con queste parole stupende, che sono rimaste scolpite nei cuori dei sangiovannesi:

“Io ricorderò sempre cotesto popolo generoso nella mia povera ed assidua preghiera, implorando per esso pace e prosperità e quale segno della mia predilezione, null’altro potendo fare, esprimo il mio desiderio che, ove i miei superiori non si oppongano, le mie ossa siano composte in un tranquillo cantuccio di questa terra”.

(Per saperne di più leggi il libro “Padre Pio e S. Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza")

17 agosto1923

Preoccupate per l’agitazione popolare le autorità ecclesiastiche sospendono il trasferimento di Padre Pio.

27 Agosto 1923

Padre Pio, benché disposto a una docile obbedienza, fa appello alla responsabilità delle autorità civili e religiose affinché tengano ben presenti le conseguenze di un suo trasferimento: “…è certo per me e per chiunque conosce questo paese che non basterebbe nemmeno uno stato d’assedio prolungato per impedire terribili sanguinose rappresaglie. Lei, meglio di me, sa cosa siano le passioni religiose di un popolo; di questo popolo poi ardente e d’istinti ancora primitivi chi potrebbe persuadersi che minacci invano?”.

gennaio 1924

Il consiglio comunale sangiovannese si rifiuta di accogliere la proposta di una società per l’edificazione di un albergo, affinché non si dica che si vuole industrializzare e sfruttare la pre­senza di Padre Pio.

18 dicembre 1924

Il Consiglio comunale accoglie una domanda di enfiteusi perpetua del convento, presentata da P. Lorenzo Testa, con un canone annuo di lire settecentocinquanta. Il 14 settembre 1925, alla fine della procedure burocratiche per il riscatto del Canone per il Fondo del Culto , lo strumento viene firmato nello studio del notaio Giovanni Giuliani, in via Biffa. Il Comune è rappresentato dal sindaco Cav. Francesco Morcaldi.

22 aprile 1925

Il paese è di nuovo in agitazione per le restrizioni imposte a Padre Pio nel ministero delle confessioni.

23 aprile 1925

Con gioia dei sangiovannesi viene inaugurato l’Ospedale “S. Francesco”, allocato nell’ex monastero delle Clarisse. E’ un piccolo, moderno ospedale con 20 posti letto. Resterà in funzione fino al 1938.

5 ottobre 1925

Padre Pio è operato di ernia dal dott. Giorgio Festa.

23 aprile 1926

Ipso iure viene proibito dalla Chiesa l’opuscolo "Padre Pio da Pietrelcina" di Giuseppe De Rossi (Emmanuele Brunatto), a causa di pretesi miracoli e di altri fatti straordinari attribuiti al Padre. La sua pubblicazione provoca grande sofferenza nell’animo di Padre Pio.

2 dicembre 1926

Il Tribunale di Foggia emette una sentenza di condanna contro il canonico sangiovannese Vincenzo Miscio, accusato di aver estorto al fratello di Padre Pio 3000 lire per non pubblicare un libro contro Padre Pio. Egli beneficia di una notevole riduzione di pena, rispetto alla richiesta dell’accusa, grazie alla derubricazione del reato di “estorsione” in reato di “truffa”.

(Per saperne di più leggi il libro “Padre Pio e S. Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza”)

26 marzo 1927

Inizia la visita apostolica di mons. Felice Bevilacqua che durerà fino al 5 aprile.

fine maggio 1928

Giunge a S. Giovanni Rotondo mons. Giuseppe Bruno, un altro visitatore apostolico.

3 gennaio 1929

Nella casa di Maria Pyle, una ricca americana trasferitasi a San Giovanni Rotondo da cinque anni, Padre Pio assiste la mamma morente. Peppa Di Nunzio muore, a 70 anni.

6-7 aprile 1931

Sparsasi la voce dell’arrivo di un nuovo Padre Guardiano in sostituzione di P. Raffaele da S. Elia a Pianisi, una turba di popolo armato si reca al convento minacciosa. Verso la mezzanotte un centinaio di uomini, accompagnati da donne e ragazzi, prendono un palo della luce e lo usano come ariete per forzare il portone del convento. Il padre guardiano riesce coraggiosamente a rimetterli alla porta e Padre Pio, commosso, dalla finestra li scongiura di tornarsene a casa.

9 giugno 1931

A Padre Pio giunge l’ordine di sospensione da ogni ministero, eccetto la Messa, che dovrà celebrare privatamente.

14 marzo 1933

Padre Pio si incontra con Mons. Felice Bevilacqua giunto in visita con il vescovo P. Luca Ermenegildo Passetto. Mons. Bevilacqua resta ammirato per la sua umiltà, docilità e su tutto il suo comportamento. La sua relazione fa cambiare idea a Pio XI nei riguardi di padre Pio.

24 giugno 1933

Avviene il primo incontro di Padre Pio con mons. Andrea Cesarano, nuovo arcivescovo, giunto a Manfredonia il 20 dicembre 1931, il quale porta uno spiraglio di luce nel biennio più tenebroso della vita di Padre Pio (1931-1933).

1933

Sotto lo pseudonimo di Jhon Willougby, E. Brunatto pubblica a Parigi un’edizione francese ed italiana dell’opera polemica “Gli anticristi nella Chiesa di Cristo”. Tre accorate lettere del Padre non sono riuscite a farlo desistere. Lo scopo della pubblicazione è di costringere la Chiesa a riabilitare Padre Pio.

16 luglio 1933

Padre Pio è riammesso a dir messa nella chiesa del convento. Fuori di essa potrà anche confessare i religiosi.

25 marzo 1934

25 marzo 1934 – E’ riammesso a confessare gli uomini.

12 maggio 1934

E’ riammesso a confessare indistintamente (utriusque sexus) uomini e donne.

1938

L’Ospedale S. Francesco, voluto fortemente da Padre Pio, viene chiuso. Stando a quanto riferiscono alcuni cronisti, una scossa sismica gli ha dato il colpo di grazia, danneggiando gravemente il fabbricato. Ma le cause della chiusura sono da ricercarsi anche in problemi di natura finanziaria. Sono trascorsi appena tredici anni dalla sua inaugurazione.

(Per saperne di più leggi il libro “Padre Pio e S. Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza”)

9 gennaio 1940

Mortificato dalla chiusura dell’Ospedale S. Francesco, Padre Pio non demorde e manifesta ai dottori Mario Sanvico e Carlo Kiswarday l’idea di erigere un grosso ospedale vicino al convento: la Casa Sollievo della Sofferenza.

7 ottobre 1946

All’età di 86 anni, "zi’ Grazio", padre di P. Pio, amorevolmente assistito dal figlio, si spegne nella casa di Maria Pyle l’americana.

16 maggio 1947

Padre Pio benedice la prima pietra della Casa Sollievo della Sofferenza. Gli operai aggrediscono la montagna e in nove anni la “bianca favola” diventerà una realtà viva ed operante.

6 luglio 1947

Grazie a un’offerta in denaro di Maria Pyle , a Pietrelcina si inaugura il convento dei Cappuccini.

1949

Si stampa un bollettino periodico che informa sull’andamento dei lavori della Casa Sollievo della Sofferenza e raccoglie nuove offerte, che giungono da ogni parte del mondo.

1949

Padre Pio esorta i figli spirituali a rispondere all’invito lanciato ai cattolici dal Pontefice Pio XII dopo la guerra, di riunirsi in comunità per pregare il Signore di dare loro la forza ricostruire materialmente e moralmente la società, devastata dal flagello della guerra. Nascono così i primi “Gruppi di Preghiera”. I gruppi mantengono i contatti con S. Giovanni Rotondo attraverso un Centro che si occupa anche della pubblicazione della rivista “La Casa Sollievo della Sofferenza”.

7 gennaio 1950

Inizia il sistema della prenotazione per mettere ordine alle confessioni delle donne.

31 dicembre 1951.

Giungono a S. Giovanni Rotondo, mandati dal Sant’Uffizio, a causa di incomprensioni, equivoci e malintesi, i Monsignori Caronti e Pepe; ma non prendono decisioni.

3 agosto 1952

Un decreto del Sant’Offizio, pubblicato sull'Osservatore Romano, proscrive alcuni libri su Padre Pio privi della necessaria revisione e dell’approvazione ecclesiastica.

22 gennaio 1953

Padre Pio celebra il 50° di vestizione religiosa.

6 giugno 1954

Per la prima volta Padre Pio celebra la Messa all’aperto sul piazzale della chiesetta di S. Maria delle Grazie.

21 dicembre 1954

Si sparge la voce che i superiori vogliono trasferire Padre Pio. La voce irrita fortemente i cittadini di San Giovanni Rotondo.

5 maggio 1956

Si inaugura la Casa Sollievo della Sofferenza considerata da Padre Pio“la pupilla dei miei occhi”. Alla solenne manifestazione intervengono autorità della Chiesa e dello Stato e circa quindicimila fedeli. I locali sono benedetti dal cardinal Giacomo Lercaro. Nel discorso inaugurale Padre Pio, avendo bene a mente la brutta fine del piccolo Ospedale S. Francesco per cause di natura economica, raccomanda la nuova creatura alla generosità dei fedeli “affinché non perisca d’inedia e divenga la città ospedaliera tecnicamente adeguata alle più ardite esigenze cliniche e insieme ordine ascetico del francescanesimo militante. Luogo di preghiera e di scienza dove il genere umano si ritrovi in Cristo Crocifisso come un solo gregge con un solo pastore».

2 luglio 1956

Viene posta la prima pietra della nuova chiesa del santuario dei Cappuccini.

Settembre 1956

Padre Pio, saputo che nella zona detta “lu travagghie” è sorta una chiesa evangelica molto attiva, né è addolorato profondamente e fa istituire nella stessa zona, un asilo cristiano intitolato a San Francesco d’Assisi. Per gestirlo arrivano dalla Sicilia le Suore Cappuccine del Sacro Cuore

4 aprile 1957

Pio XII nomina Padre Pio direttore a vita della fraternità del Terz’Ordine Francescano "Santa Maria delle Grazie". Gli viene conferito il privilegio di guidare personalmente la Casa Sollievo della Sofferenza.

5 maggio 1957

In occasione del primo anniversario dell’Ospedale, Padre Pio pronuncia un discorso in cui traccia le linee programmatiche della sua Opera, che si riveleranno profetiche.

17 dicembre 1957

Si inaugura nel rione Santa Croce, alla presenza del Padre e delle autorità provinciali, una chiesetta con annesso istituto di suore.

26 gennaio 1958

Si inaugura Centro di Formazione Professionale dell’ITCA, voluto fortemente da Padre Pio dopo aver scoperto che molti giovanotti sangiovannesi si recavano in convento per chiedere qualche soldo.

Per saperne di più leggi il libro “Padre Pio e S. Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza”)

25 aprile 1959

Padre Pio si ammala e fino all’8 agosto celebrerà messa quasi sempre in una cappella interna e all'Angelus saluta i fedeli dalla finestrella del convento.

1° luglio 1959

Viene consacrata la nuova chiesa Santa Maria delle Grazie.

2 luglio 1959

La Madonna delle Grazie viene incoronata dal card. Federico Tedeschini.

6 agosto 1959

La statua della Madonna di Fatima sosta due giorni a San Giovanni Rotondo. E mentre la Madonna riparte in elicottero Padre Pio guarisce miracolosamente.

30 luglio 1960

Giunge a San Giovanni Rotondo mons. Carlo Maccari e compie una lunga visita apostolica conclusasi il 17 settembre 1960. La stampa dà risalto alla notizia, tra lo sconcerto dei fedeli e degli amici di Padre Pio.

10 agosto 1960

Padre Pio celebra 50 anni di sacerdozio.

11 maggio 1964

Padre Pio nomina la Santa Sede erede universale di tutti i suoi beni.

Marzo 1965

Si diffondono voci sul cattivo stato di salute del Padre

5 maggio 1966

5 maggio 1966 – Si celebra il decimo anniversario della nascita della Casa Sollievo della Sofferenza. Si tiene anche un Convegno internazionale dei Gruppi di preghiera che già si contano a centinaia. Padre Pio afferma:

« È la preghiera, questa forza unita di tutte le anime buone, che muove il mondo, che rinnova le coscienze, che sostiene la Casa, che conforta i sofferenti, che guarisce gli ammalati, che santifica il lavoro, che eleva l’assistenza sanitaria, che dona la forza morale e la cristiana rassegnazione alla umana sofferenza, che spande il sorriso e la benedi­zione di Dio a ogni languore e debolezza».

Settembre - dicembre 1966

Lo stato di salute di padre Pio peggiora, nonostante la continua assistenza medica specialistica.

9 maggio 1967

All’età di 85 anni muore "zi’ Michele", fratello di Padre Pio.

25 maggio 1967

Padre Pio compie 80 anni. A S. Giovanni vi è un imponente raduno dei Gruppi di Preghiera, che giungono da ogni parte del mondo.

Gennaio 1968

Padre Pio cammina con molta difficoltà e di lì a poco comincia ad usare una sedia a rotelle per gli spostamenti.

7 luglio 1968

Ha un forte collasso e preferisce starsene da solo, raccolto in preghiera.

20 settembre 1968

In occasione del 50° anniversario delle stimmate, una folla folla ingente di fedeli attornia Padre Pio in quella che si rivelerà come l'ultima grande manifestazione di affetto, prima di commiatarsi da questo mondo.

21 settembre 1968

La Casa Sollievo della Sofferenza organizza il quarto Convegno internazionale dei Gruppi di preghiera; ma Padre Pio non è in grado di celebrare.

22 settembre 1968

Padre Pio alle cinque del mattino celebra l'ultima messa della sua vita. Durante la celebrazione ha un nuovo collasso e barcolla, stremato. Alle 18 si commiata dalla folla che riceve l’ultima benedizione.

23 settembre 1968

Alle ore 2,30 della notte, Padre Pio muore.

26 settembre 1968

Ai funerali di Padre Pio partecipano oltre centomila persone.

4 novembre 1969

Il postulatore generale dei Cappuccini, padre Bernardino da Siena, chiede al vescovo mons. Antonio Cunial, amministratore apostolico di Manfredonia, di iniziare la trattazione della Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Padre Pio. La dimanda viene accolta il 23 dello stesso mese.

1 luglio 1970

La Santa Sede invia a San Giovanni Rotondo mons. Oreste Vighetti per la conduzione diretta dell’Opera di Padre Pio.

Luglio 1970

Inizia la pubblicazione dell’Epistolario di Padre Pio da parte dei padri Cappuccini.

16 gennaio 1971

Mons. Valentino Vailati, arcivescovo di Manfredonia, consegna alla Sacra Congregazione per le Cause dei Santi la documentazione richiesta per il nihil obstat all’introduzione della Causa di Beatificazione di Padre Pio.

22 gennaio 1971

ricorrenza della vestizione di P. Pio, s’ inaugura a S. Giovanni Rotondo un Centro Riabilitazione per bambini portatori di handicap, in zona Santa Croce. E’ il primo di una lunga serie. Decine di altri centri sorgeranno nei comuni della Puglia, della Basilicata e del Molise.

3 marzo 1980

Mons. Valentino Vailati consegna ulteriore documentazione su Padre Pio.

9 agosto 1981

9 agosto 1981 – Viene inaugurata la Via Crucis monumentale, sedici sculture in bronzo e una in pietra, opera dello scultore siciliano Francesco Messina. La prima pietra era stata posata, con la partecipazione di Padre Pio, nella mattinata del 22 settembre del 1968, poche ore prima della sua morte.

29 novembre 1982

Papa Giovanni Paolo II firma il decreto per l’introduzione del processo cognizionale sulla vita e le virtù del Servo di Dio Padre Pio.

20 marzo 1983

Inizia ufficialmente a San Giovanni Rotondo il processo cognizionale su Padre Pio.

23 maggio 1987

Il Santo Padre Giovanni Paolo II giunge in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo e si inginocchia in preghiera accanto alla tomba di Padre Pio. Mette in risalto l’aspetto essenziale del grande disegno di P. Pio «di unire la scienza a servizio degli ammalati insieme con la fede e la preghiera» in modo che «la degenza in questa Casa deve costituire sì una cura del corpo, ma anche una vera e propria educazione all’amore inteso come accettazione cristiana del dolore».

28 luglio 1987

Si festeggia il 71° anniversario dell’arrivo del Padre a S. Giovanni Rotondo. In Piazza degli Olmi - oggi Piazza Padre Pio - si inaugura il monumento di Pericle Fazzini che presenta un Padre Pio dall’esatto profilo, con le braccia levate, che impugna in alto, nello spazio, l’Ostensorio con la corona vibrante dei raggi.

21 gennaio 1990

Si chiude solennemente a S. Giovanni Rotondo la fase diocesana del processo di Padre Pio. La documentazione e le testimonianze, raccolte in 104 volumi vengono portate a Roma presso la Congregazione per le Cause dei Santi.

aprile 1997

I cinque volumi sintetici contenenti la Positio super virtutibus vengono consegnati ai cardinali della Congregazione per il parere sulla eroicità delle virtù teologali, cardinali e religiose di Padre Pio.

18 dicembre 1997

E' proclamato venerabile da Sua Santità il Papa Giovanni Paolo II.

2 maggio 1999

Beatificazione di Padre Pio in Piazza San Pietro, Roma.

30 giugno 2001

Si inaugura il “Museo Biografico di Padre Pio”, museo delle cere realizzato dalla Società Museum Project di Firenze.

16 giugno 2002

Padre Pio viene solennemente canonizzato da Giovanni Paolo II. Ora tutti lo potranno chiamare "Santo", anche se per i sangiovannesi lo era già, fin dal 28 luglio 1916, quando entrò a far parte della loro vita e della loro storia.

www.padrepioesangiovannirotondo.it

Bibliografia riguardante San Pio da Pietrelcina

Epistolario I, Corrispondenza con i Direttori Spirituali (1910-1922), a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni, IV Edizione riveduta e cor­retta da Padre Gerardo Di Flumeri, San Giovanni Rotondo 2000.

Epistolario II, Corrispondenza con la nobildonna Raffaelina Cerase (1914-1915), a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni, III Edizione rive­duta e corretta da Padre Gerardo Di Flumeri, San Giovanni Rotondo 2000 .

Epistolario III, Corrispondenza con le figlie spirituali (1915-1923), a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni, IV Edizione ristampata nel 1994 a cura di Padre Gerardo Di Flumeri.

Epistolario IV , Corrispondenza con diverse categorie di persone, a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni, IV Edizione riveduta, corretta ed ampliata da Padre Gerardo Di Flumeri, San Giovanni Rotondo 2000 (abbreviazione: Epist. IV).

Alessandro da Ripabottoni, Padre Pio da Pietrelcina “il cireneo di tutti”, Ed. “Padre Pio da Pietrelcina”, Convento S. Maria delle Grazie, S. Giovanni Rotondo 1983.

Sandro da Ripa, I Cappuccini a S. Giovanni, Foggia 1967.

Fernando da Riese Pio X, Padre Pio da Pietrelcina crocefisso senza croce, Ed. Padre Pio da Pietrelcina, Convento dei Cappuccini, VI edizione, S. Giovanni Rotondo 1998.

Francesco Morcaldi, San Giovanni Rotondo nella luce del Cristianesimo, Editore Mantilli, Parma 1960.

M. Preziosi, Lucia Fiorentino, figlia spirituale di Padre. Pio, Foggia 1967.

Gerardo Saldutto, Un tormentato settennio (1918-1925) nella vita di Padre Pio da Pietrelcina, Tesi di Laurea, Università Gregoriana, Roma, 1974 - Ed. Padre Pio da Pietrelcina, Convento Santa Maria delle Grazie, San Giovanni Rotondo.

Giulio Giovanni Siena, Padre Pio e S. Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza, Bastogi Editrice, Foggia, maggio

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