Il miracolo economico di Padre Pio


Laica contabilità sul bene(ssere) fatto dal frate

IL FOGLIO

SABATO 8 GIUGNO 2002

di Mauro Suttora

San Giovanni Rotondo (Foggia)
ha scavalcato Fatima e Lourdes come
prima meta di pellegrinaggio europea,
e ora tallona il santuario messicano
della Signora di Guadalupe per il primato
mondiale. E’ questo, forse, il principale
miracolo compiuto da Padre
Pio, che verrà proclamato santo domenica
16 giugno. Si tratta di una progressione
impressionante. Ancora nel
1997 i visitatori del paese pugliese di 26
mila abitanti dove visse il frate con le
stimmate erano quattro milioni all’anno.
Superati in Italia dai devoti alla
Madonna di Loreto (sette milioni di visitatori
annui), a San Francesco d’Assisi
(sei milioni) e a Sant’Antonio di Padova
(cinque). Poi, grazie al trentennale
della morte di padre Pio nel 1998, alla
sua beatificazione l’anno seguente e
al giubileo del Duemila, si sono registrati
aumenti al di là di ogni previsione:
anche del 30 per cento annuo. Così
nel 2001 si è arrivati a quota otto milioni,
e per quest’anno le ragionevoli speranze
sono quelle di toccare i dieci milioni.
Insomma, Padre Pio riesce a far
muovere un sesto della popolazione
italiana: una quantità incredibile di
persone.

Il giro d’affari complessivo di questa
vera e propria industria è di 500 milioni
di euro annui (mille miliardi in lire).
Così oggi nel cielo di San Giovanni Rotondo
le gru sono più numerose delle
croci: il paese è diventato un unico,
grande cantiere. Si sta terminando il
nuovo santuario progettato da Renzo
Piano, vengono costruiti furiosamente
nuovi alberghi a decine. Tutto questo
per un luogo di culto spontaneo, che fino
alla beatificazione di tre anni fa non
era ufficialmente “consigliato” dalla
Chiesa cattolica, e per un personaggio
che non pochi, in Vaticano, hanno considerato
un impostore.

Adesso San Giovanni Rotondo ha tutto,
compreso un network televisivo privato
appositamente dedicato a Padre
Pio. Manca soltanto una cosa: l’aeroporto.
Per arrivare con l’aereo bisogna
atterrare a Bari, e poi sorbirsi un’ora e
mezza di torpedone fino al Gargano.
Sarebbe assai più comodo utilizzare il
vicinissimo scalo aereo di Foggia. Ma
gli aerei rischiano di rimanere un sogno.
Nel piccolo aeroporto foggiano
“Gino Lisa” nel 2000 erano decollati e
atterrati per pochi mesi gli apparecchi
della Federico II Airways, che lo collegavano
a Milano, Roma, Parma, Crotone
e Palermo. Ma l’iniziativa è fallita.
Non resta quindi che chiedere un altro
miracolo. Così il paese di Padre Pio potrà
sfidare sul serio il santuario messicano
della Madonna di Guadalupe come
prima destinazione religiosa cristiana
nel mondo (Roma a parte, naturalmente).
Ormai, infatti, anche nel
campo dei viaggi sacri i grandi numeri
si possono conquistare soltanto con
grandi infrastrutture, voli charter e comodità
di trasporti aerei a basso costo
.
Ma quanti sono gli aficionados del
frate cappuccino? Più di 15 milioni in
tutto il mondo, pare. Sono stati censiti
ben 2.187 “gruppi di preghiera”, 1.807
dei quali in Italia, 65 in Inghilterra, 64
negli Stati Uniti, 56 in Francia. Don
Santino Spartà, il prete che appariva
in tv collegato da un salotto di nobili
decaduti nel programma “Chiambretti
c’è”, ha addirittura confezionato un libro
imperdonabilmente pubblicato
dalle edizioni Paoline: “Vip devoti di
Padre Pio”. Da Giulio Andreotti a Sofia
Loren, da Mike Bongiorno ad Al Bano,
sono legioni. Alberto Castagna è convinto
di essere guarito grazie alla sua
intercessione. “Lo vedo sulla porta del
paradiso”, assicura Iva Zanicchi. “E’ il
compagno della mia esistenza”, confessa
Pippo Baudo, che andò a conoscerlo
nel 1968 assieme a Renzo Arbore.
Il quale a sua volta ha iniziato al
culto la sua ex compagna Mara Venier.
“Mi frena nella voglia di litigare”, spiega
un altro pugliese doc, Lino Banfi.

* * *
Per la Puglia padre Pio è una miniera.
Non esistono disoccupati nell’area
di San Giovanni Rotondo, paesone collocato
in mezzo al promontorio del
Gargano, a 560 metri d’altezza, e fatto
cingere di mura dall’imperatore Federico
II di Svevia nel 1220. Il suo nome
deriva da un tempio dedicato al dio
Giano, perché la chiesetta dedicata a
San Giovanni Battista costruita sulle
sue rovine più di mille anni fa ne conservò
la forma circolare. Le statistiche
ufficiali sui disoccupati danno un tasso
del 6 per cento, che però è quasi fisiologico:
registra chi si trova momentaneamente
senza lavoro, fra un impiego
e l’altro. Una bella differenza rispetto
alla disoccupazione che colpisce il resto
della Puglia con una media del 20
per cento, punte del 40 fra i giovani, e
addirittura del 60 fra i neolaureati. Che
non sono poi così drammatiche, perché
in realtà molto lavoro nero sfugge alle
rilevazioni. Ma sicuramente questa zona
rappresenta un’isola felice.

Gli occupati negli alberghi, nei 110
ristoranti e pizzerie e nei 132 bar di
San Giovanni sono 2.600. Soltanto per i
pasti, si stima che i pellegrini spendano
50 milioni di euro all’anno. Gli hotel
attivi sono 100, ma non bastano: se ne
stanno costruendo un’altra trentina,
per arrivare a 7.500 posti letto. Poi ci
sono un centinaio di affittacamere. Otto
hotel sono a quattro stelle, ma l’albergo
dove alloggiò il papa quindici
anni fa è un modesto due stelle, il Vittoria
(pensione completa 44 euro a persona,
prezzi 2002). Naturalmente non
tutti i pellegrini pernottano in loco: si
sono fermati “soltanto” in 900 mila nel
2001, con una media di permanenza di
1,7 giorni. Questo significa che si passa
in albergo una sola notte, al massimo
due, e che invece più di sei milioni arrivano
al mattino e ripartono già alla
sera. Ma un fiume di soldi scorre egualmente,
incessante.

* * *
Non è questa, tuttavia, la maggior
fonte di lavoro per il paese di Padre
Pio. Ben 2.800, infatti, sono i dipendenti
del mastodontico ospedale, la Casa
Sollievo della Sofferenza costruita nel
1956 e regalata al Vaticano 12 anni dopo,
alla morte del frate. L’istituto incassa
ogni anno 10 milioni di euro in
offerte. Nella Casa di cura operano 500
medici a tempo pieno. E’ considerata
una delle migliori del centro-sud: vanta
reparti di eccellenza nazionale, e anche
un notevole centro di ricerca. All’inizio
aveva 300 posti letto, oggi ne
conta il quadruplo con 40 reparti. Quello
di malattie genetiche è all’avanguardia:
qui è stata individuata la Connexina,
gene responsabile della sordità
su genitori portatori sani ma udenti.
I ricoverati sono 60 mila all’anno, di
cui il 23 per cento provenienti da fuori
della Puglia.

Nel 1962 il vescovo di Cracovia, in
Polonia, raccomandò a Padre Pio una
donna gravemente ammalata di tumore
alla gola. Qualche mese dopo gli
scriveva per comunicargli l’avvenuta,
incredibile guarigione. Quel vescovo si
chiamava Karol Wojtyla, e l’episodio
aiuta a capire molte cose, compresa la
velocità della causa di canonizzazione.
Nel 1987 papa Giovanni Paolo II si recò
personalmente in pellegrinaggio a San
Giovanni Rotondo.

Oggi la Casa Sollievo gestisce anche
due aziende agricole. La “Posta la Via”
sta nella pianura del Tavoliere, vicino
ad Amendola (Foggia), e vi si allevano
600 capi bovini da carne e latte, con relativa
produzione di formaggi, yogurt e
budini. Nei caseggiati del Settecento
dell’azienda Calderoso, invece, si vende
olio d’oliva biologico e si accolgono
i partecipanti a congressi scientifici. In
paese sorge anche un pensionato per
anziani.

* * *
La sfida più grande, però, è quella
del nuovo grande santuario (seimila
metri quadri) progettato dall’architetto
Renzo Piano proprio alle spalle del
convento dei cappuccini. A dire il vero
la costruzione sembra più simile a un
palazzetto dello sport che a un luogo
sacro. Si sperava che fosse pronto per
la cerimonia di trasformazione di Padre
Pio da Beato a Santo. Ma da una
parte i ritardi dei lavori, dall’altra l’accelerazione
impressa dal Papa al processo
di canonizzazione, hanno fatto
saltare l’appuntamento. Le date non
combaciano più: la nuova chiesa con 10
mila posti coperti (di cui la metà seduti)
e 40 mila all’aperto, sul sagrato, non
sarà pronta prima del settembre 2003.
Finora è costata ben 36 milioni di euro
(70 miliardi di lire) ai frati cappuccini,
inclusa una lauta parcella per il contestato
architetto Piano. Si spera che le
offerte dei fedeli riescano a coprire i
costi finali di questo faraonico progetto.
Chi vuole può contribuire con 25 euro
per una pietra, o 50 per una canna
d’organo. I prezziari sono disponibili
anche su un sito Internet. Il crocifisso
di Arnaldo Pomodoro è costato da solo
un milione e mezzo di euro (3 miliardi).
I lavori sono partiti otto anni fa, ma
sono stati rallentati da un blocco del
Consiglio superiore dei Lavori pubblici
e da una buggeratura finanziaria di
cui sono rimasti vittime i frati (“E’ stata
la mano del demonio”, si lamentano
loro). Un viale largo 30 metri con ben
1.000 cipressi porterà al sagrato. E’ la
prima opera di architettura religiosa
firmata da Piano, il quale annuncia:
“Questo è un luogo già sacro, ma io desidero
che diventi magico”. All’uopo,
ecco i ventuno archi di pietra naturale
di Apricena (Foggia): le campate raggiungono
un’altezza di 45 metri. Ogni
arco è composto da 52 blocchi di pietra
pesanti 6 tonnellate e assemblati a mano
in gruppi di cinque. Era dai tempi
delle cattedrali gotiche che la pietra
non veniva utilizzata per realizzare ar-
chi portanti di queste dimensioni.
“Piano è un megalomane”, brontola
qualcuno in paese.

* * *
I negozi del paese di Padre Pio sono
più di 1.000, e a un numero eguale ammontano
gli oggetti che vendono: penne,
orologi, fazzoletti, magliette, statue.
Queste ultime sono di tutte le misure:
dai pochi centimetri fino a quelle in altezza
naturale (il frate era alto un metro
e 70). Lo stesso modello può costare
5 milioni di lire se confezionato in vetroresina,
e 18 se è di bronzo. Ma la differenza
fra i due materiali è impercettibile.
Uno dei risultati concreti della
santificazione è che d’ora in poi le statue
di San Pio potranno essere esposte
dentro tutte le chiese del mondo, che
attorno alla sua testa potrà essere disegnata
l’aureola, e che gli potranno
essere dedicati anche chiese, cappelle
e altari. Si prevedono quindi grossi sviluppi
produttivi per il comparto statue.
Completano l’oggettistica bottiglie,
posacenere e generi alimentari con
l’immagine del frate, oltre ai tradizionali
oggetti sacri. Alcuni rosari sono
profumati di viole, l’odore che pare si
diffondesse quando avvenivano i suoi
miracoli. Ben 200 sono i libri che narrano
la vita di Padre Pio, biografie sacre
dove sono contenuti i racconti dei
suoi poteri soprannaturali, delle persecuzioni
subite, dei luoghi dove ha
vissuto e dei miracoli. Si tratta in gran
parte di agiografie, e ora ci sono pure
diversi cd-rom.

* * *
Padre Pio spopola anche su Internet.
Provate a cliccare il suo nome su un
qualsiasi motore di ricerca, e otterrete
migliaia di risposte: è una cifra che pochi
personaggi riescono a raggiungere.
In alcuni dei tremila siti è possibile
sentire la voce del frate, vedere le sue
immagini e ottenere informazioni sui
gruppi di preghiera in tutto il pianeta.
L’unico sito ufficiale è comunque
www.padrepio.it. Fiorisce un mercato
di vecchi film amatoriali inediti dove si
può vedere Padre Pio assieme ai suoi
nipoti, oppure mentre va a votare. I
prezzi superano anche i 250 mila euro
(mezzo miliardo in lire). D’altra parte,
ben 150 mila euro è stata pagata un’intervista
esclusiva alla miracolata Consiglia
Di Martino, la cui guarigione è
stata alla base del processo di beatificazione.

* * *
Nel 2000 i due sceneggiati televisivi
di Raiuno e Canale 5 con Michele Placido
e Sergio Castellitto hanno fatto registrare
audience da record: 13-14 milioni
di spettatori. “Impegnarmi per
mesi a essere come lui è stata un’esperienza
unica, la più importante della
mia carriera. Ma anche la più terapeutica:
per questo, a 46 anni, non sono
mai stato così in forma e così in pace
con me stesso”, confessa Castellitto. Il
quale all’inizio non voleva accettare il
ruolo: “Mi sembrava un personaggio
troppo intenso, mi atterriva”. Poi però
la moglie Margaret Mazzantini, scrittrice,
lo ha convinto. Castellitto nelle ultime
settimane è stato al centro delle
polemiche per avere interpretato un
film di Marco Bellocchio ritenuto blasfemo
dal Vaticano: “L’ora di religione”.
Ma anche la fiction tv sul frate
guaritore ha indugiato molto sul suo
conflitto con le scettiche gerarchie della
curia romana.

Ancora più entusiasta Michele Placido:
“L’incontro con Padre Pio mi ha
cambiato la vita, obbligandomi a guardare
in me stesso. Da quando ho interpretato
quel ruolo, mi sforzo di essere
utile anche agli altri. Per questo adesso
faccio parte di un gruppo di preghiera
e di volontariato. Ma già durante
i mesi di lavoro sul set, il mio collega
attore Rocco Papaleo mi convinse a
lasciare l’albergo, per non stare in una
gabbia dorata. Così mi trasferii in una
casetta poveramente arredata per una
specie di ritiro spirituale. A volte saltavo
le cene per fare i fioretti. E percorrevo
i sei chilometri che mi separavano
dal set non più in macchina ma a
piedi, nonostante il freddo. E sul set,
invece di sentirmi stanco, ero io a dare
la carica a tutti”.

* * *
La principale preoccupazione del
sindaco di San Giovanni Rotondo Antonio
Squarcella (Forza Italia, succeduto
da due anni a un sindaco di sinistra)
sono i parcheggi e la viabilità. Di
sabato e domenica, durante le festività
e in estate trovare un posto per l’auto è
più difficile che nel centro di Roma o
Milano. Grazie al Giubileo San Giovanni
aveva ottenuto 27 milioni di euro,
spesi quasi tutti per costruire parcheggi
dove sistemare le corriere. Ora il sindaco
è partito all’assalto della Regione,
governata dal suo collega di partito
Raffaele Fitto: a Bari chiede altri 10
milioni di euro per realizzare una superstrada
a quattro corsie e una metropolitana
leggera.

In effetti, i trasporti rappresentano il
principale problema per San Giovanni
Rotondo: arrivare a Padre Pio risulta
deplorevolmente difficoltoso. Dell’aereo
abbiamo detto. Ma anche coi treni
non si scherza. Ed è un peccato perché
i treni, Lourdes insegna, rimangono il
mezzo preferito dalle comitive di pellegrini.
Le due stazioni più vicine sono
San Severo e Foggia. E da lì partono
ogni tre quarti d’ora bus per San Giovanni
Rotondo, dalle cinque del mattino
fino a sera: in un’oretta si arriva a
destinazione. Il problema è che i trenicuccetta
dal Nord hanno orari tarati su
Bari e Brindisi, quindi arrivano troppo
presto a Foggia. Quanto a quelli da Roma
e Napoli, sono pittoreschi perché
attraversano l’Irpinia e l’Appennino
Dauno. Ma i tempi di percorrenza risultano
desolanti.

Chi volesse sperimentare un’avvincente
torpedonata diurna dal sapore
quasi esotico sappia comunque che
ogni giorno partono da Torino (alle
7.00) e da Milano (alle 9.50, accanto alla
Stazione centrale) le corriere Afg
(Autolinee ferrovie del Gargano) che
arrivano a San Giovanni Rotondo alle
19.40. Da Roma invece ci si mette cinque
ore, partendo alle 6.15 o alle 17.00.

* * *
San Giovanni Rotondo vanta da cinque
anni anche una rete Tv e un’emittente
radiofonica: Tele Radio Padre
Pio. Ne è presidente un frate cappuccino
36enne, Francesco Colacelli, perito
elettronico. Nel nuovo santuario verranno
installate ben 85 telecamere per
seguire in diretta le funzioni. Dove
piazzarle, lo ha deciso il regista televisivo
Sergio Japino, l’amico di Raffaella
Carrà. In tutte le stanze d’albergo è
questo il canale principale, e si sta trattando
per entrare nel bouquet della Tv
satellitare Stream. Il bilancio è di 130
mila euro annui, finanziati interamente
dai frati che non desiderano cedere
per ora alla lusinga commerciale degli
sponsor. La tv è visibile già oggi via Internet
in tutto il mondo: si possono seguire
il rosario o la messa in diretta
dalla cripta di padre Pio. Ogni sera si
collegano 1.000 persone per la celebrazione
delle 17.30. E i contatti giornalieri
arrivano fino a 10 mila. La radio si
ascolta già oggi via satellite in tutta Europa.
C’è anche la possibilità di ricevere
assistenza spirituale per posta elettronica.
Ogni sera i frati stampano tutte
le e-mail ricevute e le depositano
sulla tomba di Padre Pio.

In agosto arriverà qui la squadra dell’Inter,
per disputare un torneo (naturalmente
di beneficienza). Per i pellegrini
di Padre Pio ci sono infine a disposizione
un McDonald’s e una sala
Bingo, costata 1,3 milioni di euro (2,6
miliardi di lire) e frequentata ogni fine
settimana da 3.500 giocatori. Anche
nell’entrata della sala Bingo troneggia
una statua del santo. Apriranno prossimamente
il “parco francescano” con
un’Italia in miniatura che mostra i
viaggi di San Francesco, e perfino una
discoteca. A quel punto, San Giovanni
Rotondo conquisterà il bizzarro titolo
di “Las Vegas della cristianità”. Ma, visto
che i frati sono umili, forse si accontenterebbero
di un paragone con Rimini. Con tanto di pensione completa
a 40 euro giornalieri, tandem, risciò
e tour dei dintorni (Vieste, Peschici,
Rodi) con la formula del tutto compreso.

Ecco, i più intraprendenti “valorizzatori”
della risorsa San Pio già sognano
di offrire un “pacchetto Gargano”
che riesca a coniugare turismo e devozione.
Gli ecologisti, per esempio, possono
essere trattenuti negli alberghi
qualche giorno in più grazie alla presenza
dell’enorme Foresta Umbra. Gli
appassionati dell’ambiente hanno di
buono che acconsentono a muoversi
anche in primavera e autunno, cioè
fuori stagione. E “destagionalizzare” è
una parola d’ordine anche per i tour
operator di Padre Pio. Poi ci sono le
isole Tremiti, le pinete e i campeggi
dei laghi di Varano e Lesina, il castello
svevo di Termoli, quello di Serracapriola,
Pugnochiuso…

In tutto questo estroso festival che
coniuga felicemente sacro e profano,
c’è un solo dimenticato: Pietrelcina, il
paese a dodici chilometri da Benevento
dove Pio Forgione nacque, ebbe le
prime visioni, e a 23 anni ricevette le
stimmate sulle mani mentre pregava
sotto un albero (visitabile). A Pietrelcina,
in effetti, arrivano solo le briciole
della marea umana che affolla San
Giovanni Rotondo: poche decine di migliaia
di pellegrini all’anno. Eppure c’è
un convento di frati minori cappuccini
pure qui, e più qui che a San Giovanni
si respira l’aria di frugalità della vita
contadina di fine Ottocento. San Pio da
Pietrelcina, pensaci tu.

Mauro Suttora

RIQUADRO:
San Giovanni Rotondo è il
primo santuario europeo per
affluenza di pellegrini e insidia il
primato mondiale di Guadalupe
In paese la percentuale dei
disoccupati è del 6 per cento,
contro la media del 20 della
Puglia e del 40 fra i giovani
I devoti al frate cappuccino
sono 15 milioni in tutto il
mondo, sono stati censiti ben
2.187 gruppi di preghiera
Qui c’è uno dei migliori ospedali
del Centro-sud, con punte di
eccellenza nazionali: 500 medici,
40 reparti 1.200 posti letto

Padre Pio (al secolo Francesco Forgione)
nasce a Pietrelcina (Benevento)
il 25 maggio 1887. E’ figlio di contadini
analfabeti, ha quattro fratelli. La madre
lo battezza col nome del santo cui è devota,
il padre ha un piccolo campo che
non basta a sfamare tutti: dovrà emigrare
due volte in America. A quattro
anni il piccolo ha visioni notturne del
diavolo che lo fanno piangere di paura,
poco dopo cominciano le apparizioni e
le estasi. Porta le pecore al pascolo, legge
il Vangelo e a nove anni si autoflagella.

Nel 1903 diventa frate nel convento
di Morcone, sette anni più tardi
riceve le stimmate. Nel 1915 viene chiamato
alle armi. Commenta sarcastico:
“Mia madre mi ha fatto uomo, san
Francesco donna (alludendo al saio,
ndr) e il governo un pagliaccio”. Nel
1916 viene trasferito a San Giovanni
Rotondo, nel convento più misero del
foggiano. Nel 1918 le sue ferite a mani,
piedi e costato cominciano a sanguinare
anche in pubblico, non può più nasconderle
sotto guanti di lana. Il convento
è in subbuglio, la sua fama si
sparge, la Chiesa vuole vederci chiaro.

I medici che lo visitano non riescono a
spiegare il fenomeno, ma nel 1920 padre
Agostino Gemelli, fondatore dell’Università
Cattolica di Milano, lo liquida
come “isterico”. Ciononostante, fedeli
da tutto il mondo arrivano per assistere
alla sua messa delle cinque del mattino.
Lui confessa anche per 16 ore al
giorno, e non sempre assolve. Nel 1942
si fa confessare anche Maria Josè di Savoia.
Nel 1947 arriva in Puglia anche il
giovane Karol Wojtyla. Nel 1956 il sindaco
di New York Fiorello La Guardia,
originario di Foggia, dona 25 milioni
per il nuovo ospedale di San Giovanni.
Padre Pio subisce un’altra ispezione
del Sant’Uffizio sotto il pontificato di
Giovanni XXIII. Muore il 23 settembre
1968. Nel 1983 inizia il processo di beatificazione.
E grazie ai miracolati Consiglia
De Martino e Matteo Pio Colella,
il frate diventa santo.

Mauro Suttora

Nessun commento:

Biografia di P. Pio

Date salienti della vita di Padre Pio

25 maggio 1887

Nasce a Pietrelcina (BN) Padre Pio, al secolo Francesco Forgione, da Grazio Forgione e Maria Giuseppa di Nunzio, detta Peppa.

26 maggio 1887

Riceve il battesimo da don Antonio Orlando nella chiesa di Santa Maria degli Angeli.

27 settembre 1899

E’ il “giorno singolarissimo ed indimenticabile per tutta la vita”, in cui riceve la cresima.

6 gennaio 1903

Entra come novizio nel convento dei Cappuccini di Morcone.

22 gennaio 1903

Indossa l’abito cappuccino e cambia il nome di battesimo in quello di Fra’ Pio da Pietrelcina.

22 gennaio 1904

E’ ammesso alla professione semplice.

25 gennaio 1904

Parte per Sant’Elia a Pianisi per gli studi ginnasiali.

ottobre 1905

Raggiunge San Marco la Catola per lo studio della filosofia.

aprile 1906

Ritorna a Sant’Elia a Pianisi per gli studi liceali.

1906

La sangiovannese Lucia Fiorentino (1889-1934) mentre è assorta preghiera ha una "visione immaginaria", premonitrice dell'arrivo di padre Pio a S. Giovanni Rotondo. Nei "Cenni autobiografici" ella accennò alla visione di un "albero di smisurata grandezza nell’atrio del nostro convento dei cappuccini" e a una voce che le diceva: “Questo è il simbolo di un’anima che ora è lontana e verrà qui; farà tanto bene in questo paese… Sarà forte e ben radicata come quest’albero e tutte le anime che verranno – sia di qui come da lontano – se si rifugeranno all’ombra di quest’albero saranno liberate dal male (ossia chi verrà da questo degno sacerdote per averne lume e trovare perdono e rimedio alle proprie colpe).....(omissis)"

(Per saperne di più leggi il libro “Padre Pio e S. Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza”)

27 gennaio1907

Fra Pio emette la professione dei voti solenni per “attendere al bene dell’anima e dedicarmi intieramente al servizio di Dio”.

9 ottobre 1907

Ritorna a San Marco la Catola per gli esami di filosofia. Nello stesso mese di ottobre si trasferisce a Serracapriola e studia teologia sotto la guida di padre Agostino da San Marco in Lamis. Nel mese di novembre lo studio della teologia prosegue a Montefusco.

19 e 21 dicembre 1908

A Benevento fra Pio riceve rispettivamente gli ordini minori e l’ordine del suddiaconato.

31 gennaio 1909

Il Consiglio comunale di S. Giovanni Rotondo delibera di dare il convento in affitto, ai Padri minori cappuccini Francesco Latiano e Nicola Ciavarella, per ventinove anni, a condizione di tenere aperta al pubblico l’annessa chiesa. La Giunta provinciale approva. E’ la fine di una lunga lotta con le autorità provinciali, durata decenni, per favorire il ritorno dei frati nel convento dopo la soppressione degli ordini religiosi del 1866. Il provvedimento finirà per spalancare le porte a Padre Pio da Pietrelcina.

maggio 1909

Fra Pio torna a Pietrelcina a causa delle cattive condizioni di salute.

18 luglio 1909

Fra Pio riceve l’ordine del diaconato nel convento di Morcone.

10 agosto 1910

Avviene la consacrazione di Fra’ Pio nel duomo di Benevento.

14 agosto 1910

Padre Pio celebra a Pietrelcina la prima Messa solenne ed avverte i primi dolori alle mani e ai piedi, causati dalle stimmate invisibili.

8 settembre 1911

Confessa al direttore spirituale padre Benedetto da San Marco in Lamis di avere "da circa un anno le stimmate invisibili".

ottobre 1911

Padre Pio è trasferito a Venafro ed è sottoposto a visite mediche a Napoli.

7 dicembre 1911

La salute peggiora e ritorna a Pietrelcina.

10 ottobre 1915

Rivela al suo direttore di patire da anni la coronazione di spine e la flagellazione.

6 novembre 1915

Padre Pio è chiamato presso il distretto militare di Benevento per la visita di leva.

18 dicembre 1915

A causa delle precarie condizioni di salute ritorna a Pietrelcina in licenza di convalescenza.

17 febbraio 1916

Arriva per trasferimento nel convento di Sant’Anna di Foggia e diventa membro di quella comunità.

28 luglio 1916

Per sottrarlo alla calura estiva Padre Paolino di Tommaso da Casacalenda lo conduce nel convento di San Giovanni Rotondo e vi resta una settimana. Il 28 luglio 1916. Inizia così la vita di padre Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo.

13 agosto 1916

Padre Pio scongiura il superiore provinciale di mandarlo per un po’ di tempo a San Giovanni Rotondo “dove Gesù mi assicura che starò meglio” - dice. Inoltre spiega un altro motivo della richiesta: “bisogna sollevare un po’ il fisico per tenermi pronto ad altre prove, alle quali egli vuole assoggettarmi”.

4 settembre 1916

Padre Pio ottiene di ritornare nel convento di Santa Maria delle Grazie di San Giovanni Rotondo, che gli viene assegnato solo come sede provvisoria.

18 dicembre

Rientra a Napoli per il servizio militare.

30 dicembre 1916

A causa delle pessime condizioni fisiche i medici lo rimandano a casa in licenza “illimitata” di sei mesi. Ma rimane a casa per otto mesi, a causa di un disguido postale.

19 agosto 1917

Torna dalla licenza presso il distretto militare di Napoli e contro ogni logica aspettativa viene dichiarato valido ai servizi interni.

5 novembre 1917

E' inviato in licenza di convalescenza di quattro mesi.

12 novembre 1917

Rientra a San Giovanni Rotondo e vi resta fino al 5 marzo 1918 quando riprende il servizio militare a Napoli.

18 - 23 maggio 1917

Padre Pio si assenta da S. Giovanni Rotondo per accompagnare a Roma la sorella Graziella, che diventerà suora.

16 marzo 1918

Rientrato dalla licenza, Padre Pio viene riformato e due giorni dopo torna per sempre nel convento di San Giovanni Rotondo. La diagnosi parla di “bronco alveolite doppia”.

Metà aprile – metà di maggio 1918

Padre Pio, attraversando un momento molto delicato, dimora nel convento di San Marco la Catola per conferire col padre Provinciale circa i problemi del suo spirito.

5-7 agosto 1918

Avviene il fenomeno mistico della “trasverbazione del cuore”: un misterioso Personaggio celeste trapassa il cuore del Padre con una lancia, lasciandogli una ferita aperta sanguinante. E’ il preludio al fenomeno delle “stimmate”.

20 settembre 1918

Rivede in coro il misterioso Personaggio che gronda sangue e il Padre si sente trafiggere le mani e i piedi. Si ritrova così con le stimmate, i segni visibili della Passione di Cristo, impressi per sempre sulle mani, sul costato e sui piedi, che scompariranno misteriosamente solo in punto di morte, il 23 settembre 1968.

1919

La stampa diffonde la notizia della stimmatizzazione e i pellegrini salgono a migliaia sul Gargano, richiamati dai carismi di Padre Pio.

15 maggio 1919

Giunge a S. Giovanni Rotondo il prof. Luigi Romanelli, primario dell’Ospedale di Barletta primo medico inviato per esaminare le stimmate di Padre Pio.

13 luglio 1919

Il giornalista V. Ciampi , durante una sua visita nel convento di S. Maria delle Grazie, trova il padre guardiano letteralmente «affogato in un mare – non è un’esagerazione! – di telegrammi e di lettere che arrivavano giornalmente a pacchi, prima da ogni parte d’Italia ed ora anche del… mondo". Le missive provenivano "dalla Francia, dalla Spagna, dall’Inghilterra e financo dall’America”. Sono i primi segni della fama e dell’internazionalità di Padre Pio.

26 luglio 1919

E’ visitato dal prof. Amico Bignami, ordinario di Patologia medica presso l’Università di Roma, il quale ripete un secondo esame nella stessa settimana.

9 ottobre 1919

Si sottopone agli ulteriori ed approfonditi accertamenti del dott. Giorgio Festa, inviato dal Superiore Generale dei Cappuccini padre Venanzio da Lisle.

15 luglio 1920

Il dott. Giorgio Festa e il prof. Luigi Romanelli visitano insieme Padre Pio.

13 ottobre 1920

A San Giovanni Rotondo, dopo alcuni disordini di natura politica durante la campagna elettorale, le forze opposte si fronteggiano. I socialisti, vincitori delle elezioni, vogliono esporre sul Municipio la bandiera rossa, al posto della bandiera nazionale. I partiti del Fascio si oppongono. C’è l’intervento della forza pubblica e avviene un eccidio, con tredici morti e una ottantina di feriti.

febbraio 1921

Il “Comitato pro l’erigendo Ospedale” invia al presidente della Congregazione di Carità di S. Giovanni Rotondo una lettera con la quale si manifesta l'intenzione di donare alla stessa congregazione un ospedale da costruirsi con denaro raccolto da Padre Pio, a patto di allocarlo nei suoi locali detti “del Monte”.

giugno 1921

Cominciano a diffondersi le voci di un possibile trasferimento di Padre Pio.

Luglio 1921

I sangiovannesi insorgono contro le voci di trasferimento di Padre Pio. La folla si eccita. Le Autorità di P.S. , preoccupate per l'evolversi della situazione, precedono una fiumana di gente e fanno circondare il convento. Qui giunta, la folla grida, urla, piange, impreca, minaccia, affermando che “nessuno giammai potrà osare di toglierci il Santo che illumina questa terra, e tanto bene irradia, coi suoi miracoli e col suo savio consiglio”. Un giornalista del luogo scrive in un mirabile articolo: «Il nostro popolo non può assolutamente rinunziare a Padre Pio. Questi è ormai nostro, e nostro dovrà restare nella storia e nei secoli venturi che di Lui celebreranno i grandi miracoli che opera ogni ora”. Il titolo è tutto un programma: “Padre Pio non lascerà mai S. Giovanni Rotondo”. E così sarà, per la caparbietà dei sangiovannesi, pronti a sacrificarsi per lui.

(Per saperne di più leggi il libro “Padre Pio e S. Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza”)

25 ottobre 1921

Giunge in visita del cardinale Augusto Sili, prefetto del Supremo tribunale della Segnatura e delegato apostolico del santuario di Pompei.

dicembre 1921

A S. Giovanni Rotondo viene inaugurata un’apposita casa per il Terz'Ordine Francescano.

1922

Iniziano in paese, nei locali detti “del Monte”. i lavori del primo ospedaletto voluto da Padre Pio.

10 maggio 1922

Viene emesso il decreto con il quale i fedeli sono diffidati affinchè non si accostino a Padre Pio per motivi di devozione. Nuove petizioni popolari si rivelavano inutili.

4 giugno 1922

Ai Cappuccini di San Giovanni Rotondo perviene l’ordine del Sant’Officio del 2 giugno 1922 che intorno a Padre Pio “si stia in osservazione”, evitando ogni “singolarità e rumore”, raccomandando che egli celebri messa in orari diversi, “a preferenza summo mane ed in privato”, “non dia benedizione al popolo”, “per nessun motivo egli mostri le così dette stimmate, ne parli e le faccia baciare”.

16 agosto 1922

Il Consiglio della Congregazione di carità viene a conoscenza delle assicurazioni di Padre Pio di voler elargire la somma di lire 50 mila per riadattare una parte del Convento dell’ex Convento delle Clarisse onde costruire un ospedale “degno del suo nome”. Il Consiglio per il momento è fermo nell'idea di allocare il predetto ospedale nei locali detti del “Monte” .

23 ottobre 1922

23 ottobre 1922 – La Congregazione di Carità approva la proposta di allocare l’ospedale nel Convento delle Clarisse.

3 gennaio 1923

Anche la Commissione pro l’erigendo Ospedale Civile riconosce ufficialmente come inadatti i locali del Monte e accetta di allocare l’ospedale nel Convento delle Clarisse.

31 maggio 1923

Una dichiarazione rilasciata dopo un’inchiesta sui fatti che si attribuiscono al Padre, stabilisce la loro non soprannaturalità. Pertanto i fedeli vengono invitati a conformare il loro modo di agire a questa dichiarazione.

17 giugno 1923

Giunge l'ordine di non celebrare più la Messa in pubblico e che non si risponda più alle lettere dei fedeli che arrivano al convento.

24 giugno 1923

A S. Giovanni Rotondo è festa patronale. Si parla nuovamente dell’imminente trasferimento del Padre. I sangiovannesi sono pronti sacrificarsi per Lui. Le assicurazioni del prefetto Mormino, giunte tramite i carabinieri reali, riescono a placare gli animi, che si riaccendono il giorno successivo.

25 giugno 1923

Numerosi fedeli si recano al convento. Ma il frate non scende in chiesa a dir messa. La popolazione si scioglie alla primordiale ferocia e in armi si riversa in convento. Poi, grazie al buon senso del padre guardiano e del maresciallo, si ritira. Un gruppo di sangiovannesi armati vigila giorno e notte intorno al convento, e informa la popolazione di ogni movimento sospetto. Un corrispondente locale commenta sui giornali:

«Le autorità religiose traggano da questa manifestazione proficuo ammaestramento, e gli individui denigratori imparino a proprie spese che è pericoloso offendere la fede di un popolo».

(Per saperne di più leggi il libro “Padre Pio e S. Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza")

26 giugno1923

Torma a celebrare messa in chiesa.

2 luglio 1923

Per andare incontro al notevole flusso di fedeli forestieri, la ditta Massa Luigi, concessionaria di un nuovo servizio automobilistico, attiva il collegamento della tratta San Giovanni Rotondo-San Marco in Lamis-Foggia.

8 agosto1923

A Padre Pio viene notificata l’obbedienza del trasferimento in altra sede, da stabilirsi con separato provvedimento. Tale provvedimento indicherà la sede di Ancona.

10 agosto 1923

Un sangiovannese, disperato al pensiero di perdere Padre Pio, compie un estremo atto d’amore: gli piomba alle spalle durante una cerimonia e con una pistola minaccia di ucciderlo, per farlo restare in paese se non da vivo almeno da morto!

10 agosto 1923

Davanti a Gesú sacramentato Padre Pio, preoccupato per gli eventi che scuotono il paese, scrive una lettera che può essere considerata la prima parte del suo testamento spirituale per il “caro e prediletto popolo di S. Giovanni Rotondo".

12 agosto 1923

Padre Pio scrive con apprensione al sindaco ed amico Francesco Morcaldi un'altra lettera che può essere considerata la seconda parte del suo testamento spirituale per il popolo sangiovannese. In essa il Padre si dichiara “commosso” profondamente per i fatti accaduti in paese negli ultimi giorni ed è assalito dal timore che lui “possa essere involontariamente causa di luttuosi avvenimenti per questa mia cara cittadina”. La lettera si conclude con queste parole stupende, che sono rimaste scolpite nei cuori dei sangiovannesi:

“Io ricorderò sempre cotesto popolo generoso nella mia povera ed assidua preghiera, implorando per esso pace e prosperità e quale segno della mia predilezione, null’altro potendo fare, esprimo il mio desiderio che, ove i miei superiori non si oppongano, le mie ossa siano composte in un tranquillo cantuccio di questa terra”.

(Per saperne di più leggi il libro “Padre Pio e S. Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza")

17 agosto1923

Preoccupate per l’agitazione popolare le autorità ecclesiastiche sospendono il trasferimento di Padre Pio.

27 Agosto 1923

Padre Pio, benché disposto a una docile obbedienza, fa appello alla responsabilità delle autorità civili e religiose affinché tengano ben presenti le conseguenze di un suo trasferimento: “…è certo per me e per chiunque conosce questo paese che non basterebbe nemmeno uno stato d’assedio prolungato per impedire terribili sanguinose rappresaglie. Lei, meglio di me, sa cosa siano le passioni religiose di un popolo; di questo popolo poi ardente e d’istinti ancora primitivi chi potrebbe persuadersi che minacci invano?”.

gennaio 1924

Il consiglio comunale sangiovannese si rifiuta di accogliere la proposta di una società per l’edificazione di un albergo, affinché non si dica che si vuole industrializzare e sfruttare la pre­senza di Padre Pio.

18 dicembre 1924

Il Consiglio comunale accoglie una domanda di enfiteusi perpetua del convento, presentata da P. Lorenzo Testa, con un canone annuo di lire settecentocinquanta. Il 14 settembre 1925, alla fine della procedure burocratiche per il riscatto del Canone per il Fondo del Culto , lo strumento viene firmato nello studio del notaio Giovanni Giuliani, in via Biffa. Il Comune è rappresentato dal sindaco Cav. Francesco Morcaldi.

22 aprile 1925

Il paese è di nuovo in agitazione per le restrizioni imposte a Padre Pio nel ministero delle confessioni.

23 aprile 1925

Con gioia dei sangiovannesi viene inaugurato l’Ospedale “S. Francesco”, allocato nell’ex monastero delle Clarisse. E’ un piccolo, moderno ospedale con 20 posti letto. Resterà in funzione fino al 1938.

5 ottobre 1925

Padre Pio è operato di ernia dal dott. Giorgio Festa.

23 aprile 1926

Ipso iure viene proibito dalla Chiesa l’opuscolo "Padre Pio da Pietrelcina" di Giuseppe De Rossi (Emmanuele Brunatto), a causa di pretesi miracoli e di altri fatti straordinari attribuiti al Padre. La sua pubblicazione provoca grande sofferenza nell’animo di Padre Pio.

2 dicembre 1926

Il Tribunale di Foggia emette una sentenza di condanna contro il canonico sangiovannese Vincenzo Miscio, accusato di aver estorto al fratello di Padre Pio 3000 lire per non pubblicare un libro contro Padre Pio. Egli beneficia di una notevole riduzione di pena, rispetto alla richiesta dell’accusa, grazie alla derubricazione del reato di “estorsione” in reato di “truffa”.

(Per saperne di più leggi il libro “Padre Pio e S. Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza”)

26 marzo 1927

Inizia la visita apostolica di mons. Felice Bevilacqua che durerà fino al 5 aprile.

fine maggio 1928

Giunge a S. Giovanni Rotondo mons. Giuseppe Bruno, un altro visitatore apostolico.

3 gennaio 1929

Nella casa di Maria Pyle, una ricca americana trasferitasi a San Giovanni Rotondo da cinque anni, Padre Pio assiste la mamma morente. Peppa Di Nunzio muore, a 70 anni.

6-7 aprile 1931

Sparsasi la voce dell’arrivo di un nuovo Padre Guardiano in sostituzione di P. Raffaele da S. Elia a Pianisi, una turba di popolo armato si reca al convento minacciosa. Verso la mezzanotte un centinaio di uomini, accompagnati da donne e ragazzi, prendono un palo della luce e lo usano come ariete per forzare il portone del convento. Il padre guardiano riesce coraggiosamente a rimetterli alla porta e Padre Pio, commosso, dalla finestra li scongiura di tornarsene a casa.

9 giugno 1931

A Padre Pio giunge l’ordine di sospensione da ogni ministero, eccetto la Messa, che dovrà celebrare privatamente.

14 marzo 1933

Padre Pio si incontra con Mons. Felice Bevilacqua giunto in visita con il vescovo P. Luca Ermenegildo Passetto. Mons. Bevilacqua resta ammirato per la sua umiltà, docilità e su tutto il suo comportamento. La sua relazione fa cambiare idea a Pio XI nei riguardi di padre Pio.

24 giugno 1933

Avviene il primo incontro di Padre Pio con mons. Andrea Cesarano, nuovo arcivescovo, giunto a Manfredonia il 20 dicembre 1931, il quale porta uno spiraglio di luce nel biennio più tenebroso della vita di Padre Pio (1931-1933).

1933

Sotto lo pseudonimo di Jhon Willougby, E. Brunatto pubblica a Parigi un’edizione francese ed italiana dell’opera polemica “Gli anticristi nella Chiesa di Cristo”. Tre accorate lettere del Padre non sono riuscite a farlo desistere. Lo scopo della pubblicazione è di costringere la Chiesa a riabilitare Padre Pio.

16 luglio 1933

Padre Pio è riammesso a dir messa nella chiesa del convento. Fuori di essa potrà anche confessare i religiosi.

25 marzo 1934

25 marzo 1934 – E’ riammesso a confessare gli uomini.

12 maggio 1934

E’ riammesso a confessare indistintamente (utriusque sexus) uomini e donne.

1938

L’Ospedale S. Francesco, voluto fortemente da Padre Pio, viene chiuso. Stando a quanto riferiscono alcuni cronisti, una scossa sismica gli ha dato il colpo di grazia, danneggiando gravemente il fabbricato. Ma le cause della chiusura sono da ricercarsi anche in problemi di natura finanziaria. Sono trascorsi appena tredici anni dalla sua inaugurazione.

(Per saperne di più leggi il libro “Padre Pio e S. Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza”)

9 gennaio 1940

Mortificato dalla chiusura dell’Ospedale S. Francesco, Padre Pio non demorde e manifesta ai dottori Mario Sanvico e Carlo Kiswarday l’idea di erigere un grosso ospedale vicino al convento: la Casa Sollievo della Sofferenza.

7 ottobre 1946

All’età di 86 anni, "zi’ Grazio", padre di P. Pio, amorevolmente assistito dal figlio, si spegne nella casa di Maria Pyle l’americana.

16 maggio 1947

Padre Pio benedice la prima pietra della Casa Sollievo della Sofferenza. Gli operai aggrediscono la montagna e in nove anni la “bianca favola” diventerà una realtà viva ed operante.

6 luglio 1947

Grazie a un’offerta in denaro di Maria Pyle , a Pietrelcina si inaugura il convento dei Cappuccini.

1949

Si stampa un bollettino periodico che informa sull’andamento dei lavori della Casa Sollievo della Sofferenza e raccoglie nuove offerte, che giungono da ogni parte del mondo.

1949

Padre Pio esorta i figli spirituali a rispondere all’invito lanciato ai cattolici dal Pontefice Pio XII dopo la guerra, di riunirsi in comunità per pregare il Signore di dare loro la forza ricostruire materialmente e moralmente la società, devastata dal flagello della guerra. Nascono così i primi “Gruppi di Preghiera”. I gruppi mantengono i contatti con S. Giovanni Rotondo attraverso un Centro che si occupa anche della pubblicazione della rivista “La Casa Sollievo della Sofferenza”.

7 gennaio 1950

Inizia il sistema della prenotazione per mettere ordine alle confessioni delle donne.

31 dicembre 1951.

Giungono a S. Giovanni Rotondo, mandati dal Sant’Uffizio, a causa di incomprensioni, equivoci e malintesi, i Monsignori Caronti e Pepe; ma non prendono decisioni.

3 agosto 1952

Un decreto del Sant’Offizio, pubblicato sull'Osservatore Romano, proscrive alcuni libri su Padre Pio privi della necessaria revisione e dell’approvazione ecclesiastica.

22 gennaio 1953

Padre Pio celebra il 50° di vestizione religiosa.

6 giugno 1954

Per la prima volta Padre Pio celebra la Messa all’aperto sul piazzale della chiesetta di S. Maria delle Grazie.

21 dicembre 1954

Si sparge la voce che i superiori vogliono trasferire Padre Pio. La voce irrita fortemente i cittadini di San Giovanni Rotondo.

5 maggio 1956

Si inaugura la Casa Sollievo della Sofferenza considerata da Padre Pio“la pupilla dei miei occhi”. Alla solenne manifestazione intervengono autorità della Chiesa e dello Stato e circa quindicimila fedeli. I locali sono benedetti dal cardinal Giacomo Lercaro. Nel discorso inaugurale Padre Pio, avendo bene a mente la brutta fine del piccolo Ospedale S. Francesco per cause di natura economica, raccomanda la nuova creatura alla generosità dei fedeli “affinché non perisca d’inedia e divenga la città ospedaliera tecnicamente adeguata alle più ardite esigenze cliniche e insieme ordine ascetico del francescanesimo militante. Luogo di preghiera e di scienza dove il genere umano si ritrovi in Cristo Crocifisso come un solo gregge con un solo pastore».

2 luglio 1956

Viene posta la prima pietra della nuova chiesa del santuario dei Cappuccini.

Settembre 1956

Padre Pio, saputo che nella zona detta “lu travagghie” è sorta una chiesa evangelica molto attiva, né è addolorato profondamente e fa istituire nella stessa zona, un asilo cristiano intitolato a San Francesco d’Assisi. Per gestirlo arrivano dalla Sicilia le Suore Cappuccine del Sacro Cuore

4 aprile 1957

Pio XII nomina Padre Pio direttore a vita della fraternità del Terz’Ordine Francescano "Santa Maria delle Grazie". Gli viene conferito il privilegio di guidare personalmente la Casa Sollievo della Sofferenza.

5 maggio 1957

In occasione del primo anniversario dell’Ospedale, Padre Pio pronuncia un discorso in cui traccia le linee programmatiche della sua Opera, che si riveleranno profetiche.

17 dicembre 1957

Si inaugura nel rione Santa Croce, alla presenza del Padre e delle autorità provinciali, una chiesetta con annesso istituto di suore.

26 gennaio 1958

Si inaugura Centro di Formazione Professionale dell’ITCA, voluto fortemente da Padre Pio dopo aver scoperto che molti giovanotti sangiovannesi si recavano in convento per chiedere qualche soldo.

Per saperne di più leggi il libro “Padre Pio e S. Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza”)

25 aprile 1959

Padre Pio si ammala e fino all’8 agosto celebrerà messa quasi sempre in una cappella interna e all'Angelus saluta i fedeli dalla finestrella del convento.

1° luglio 1959

Viene consacrata la nuova chiesa Santa Maria delle Grazie.

2 luglio 1959

La Madonna delle Grazie viene incoronata dal card. Federico Tedeschini.

6 agosto 1959

La statua della Madonna di Fatima sosta due giorni a San Giovanni Rotondo. E mentre la Madonna riparte in elicottero Padre Pio guarisce miracolosamente.

30 luglio 1960

Giunge a San Giovanni Rotondo mons. Carlo Maccari e compie una lunga visita apostolica conclusasi il 17 settembre 1960. La stampa dà risalto alla notizia, tra lo sconcerto dei fedeli e degli amici di Padre Pio.

10 agosto 1960

Padre Pio celebra 50 anni di sacerdozio.

11 maggio 1964

Padre Pio nomina la Santa Sede erede universale di tutti i suoi beni.

Marzo 1965

Si diffondono voci sul cattivo stato di salute del Padre

5 maggio 1966

5 maggio 1966 – Si celebra il decimo anniversario della nascita della Casa Sollievo della Sofferenza. Si tiene anche un Convegno internazionale dei Gruppi di preghiera che già si contano a centinaia. Padre Pio afferma:

« È la preghiera, questa forza unita di tutte le anime buone, che muove il mondo, che rinnova le coscienze, che sostiene la Casa, che conforta i sofferenti, che guarisce gli ammalati, che santifica il lavoro, che eleva l’assistenza sanitaria, che dona la forza morale e la cristiana rassegnazione alla umana sofferenza, che spande il sorriso e la benedi­zione di Dio a ogni languore e debolezza».

Settembre - dicembre 1966

Lo stato di salute di padre Pio peggiora, nonostante la continua assistenza medica specialistica.

9 maggio 1967

All’età di 85 anni muore "zi’ Michele", fratello di Padre Pio.

25 maggio 1967

Padre Pio compie 80 anni. A S. Giovanni vi è un imponente raduno dei Gruppi di Preghiera, che giungono da ogni parte del mondo.

Gennaio 1968

Padre Pio cammina con molta difficoltà e di lì a poco comincia ad usare una sedia a rotelle per gli spostamenti.

7 luglio 1968

Ha un forte collasso e preferisce starsene da solo, raccolto in preghiera.

20 settembre 1968

In occasione del 50° anniversario delle stimmate, una folla folla ingente di fedeli attornia Padre Pio in quella che si rivelerà come l'ultima grande manifestazione di affetto, prima di commiatarsi da questo mondo.

21 settembre 1968

La Casa Sollievo della Sofferenza organizza il quarto Convegno internazionale dei Gruppi di preghiera; ma Padre Pio non è in grado di celebrare.

22 settembre 1968

Padre Pio alle cinque del mattino celebra l'ultima messa della sua vita. Durante la celebrazione ha un nuovo collasso e barcolla, stremato. Alle 18 si commiata dalla folla che riceve l’ultima benedizione.

23 settembre 1968

Alle ore 2,30 della notte, Padre Pio muore.

26 settembre 1968

Ai funerali di Padre Pio partecipano oltre centomila persone.

4 novembre 1969

Il postulatore generale dei Cappuccini, padre Bernardino da Siena, chiede al vescovo mons. Antonio Cunial, amministratore apostolico di Manfredonia, di iniziare la trattazione della Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Padre Pio. La dimanda viene accolta il 23 dello stesso mese.

1 luglio 1970

La Santa Sede invia a San Giovanni Rotondo mons. Oreste Vighetti per la conduzione diretta dell’Opera di Padre Pio.

Luglio 1970

Inizia la pubblicazione dell’Epistolario di Padre Pio da parte dei padri Cappuccini.

16 gennaio 1971

Mons. Valentino Vailati, arcivescovo di Manfredonia, consegna alla Sacra Congregazione per le Cause dei Santi la documentazione richiesta per il nihil obstat all’introduzione della Causa di Beatificazione di Padre Pio.

22 gennaio 1971

ricorrenza della vestizione di P. Pio, s’ inaugura a S. Giovanni Rotondo un Centro Riabilitazione per bambini portatori di handicap, in zona Santa Croce. E’ il primo di una lunga serie. Decine di altri centri sorgeranno nei comuni della Puglia, della Basilicata e del Molise.

3 marzo 1980

Mons. Valentino Vailati consegna ulteriore documentazione su Padre Pio.

9 agosto 1981

9 agosto 1981 – Viene inaugurata la Via Crucis monumentale, sedici sculture in bronzo e una in pietra, opera dello scultore siciliano Francesco Messina. La prima pietra era stata posata, con la partecipazione di Padre Pio, nella mattinata del 22 settembre del 1968, poche ore prima della sua morte.

29 novembre 1982

Papa Giovanni Paolo II firma il decreto per l’introduzione del processo cognizionale sulla vita e le virtù del Servo di Dio Padre Pio.

20 marzo 1983

Inizia ufficialmente a San Giovanni Rotondo il processo cognizionale su Padre Pio.

23 maggio 1987

Il Santo Padre Giovanni Paolo II giunge in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo e si inginocchia in preghiera accanto alla tomba di Padre Pio. Mette in risalto l’aspetto essenziale del grande disegno di P. Pio «di unire la scienza a servizio degli ammalati insieme con la fede e la preghiera» in modo che «la degenza in questa Casa deve costituire sì una cura del corpo, ma anche una vera e propria educazione all’amore inteso come accettazione cristiana del dolore».

28 luglio 1987

Si festeggia il 71° anniversario dell’arrivo del Padre a S. Giovanni Rotondo. In Piazza degli Olmi - oggi Piazza Padre Pio - si inaugura il monumento di Pericle Fazzini che presenta un Padre Pio dall’esatto profilo, con le braccia levate, che impugna in alto, nello spazio, l’Ostensorio con la corona vibrante dei raggi.

21 gennaio 1990

Si chiude solennemente a S. Giovanni Rotondo la fase diocesana del processo di Padre Pio. La documentazione e le testimonianze, raccolte in 104 volumi vengono portate a Roma presso la Congregazione per le Cause dei Santi.

aprile 1997

I cinque volumi sintetici contenenti la Positio super virtutibus vengono consegnati ai cardinali della Congregazione per il parere sulla eroicità delle virtù teologali, cardinali e religiose di Padre Pio.

18 dicembre 1997

E' proclamato venerabile da Sua Santità il Papa Giovanni Paolo II.

2 maggio 1999

Beatificazione di Padre Pio in Piazza San Pietro, Roma.

30 giugno 2001

Si inaugura il “Museo Biografico di Padre Pio”, museo delle cere realizzato dalla Società Museum Project di Firenze.

16 giugno 2002

Padre Pio viene solennemente canonizzato da Giovanni Paolo II. Ora tutti lo potranno chiamare "Santo", anche se per i sangiovannesi lo era già, fin dal 28 luglio 1916, quando entrò a far parte della loro vita e della loro storia.

www.padrepioesangiovannirotondo.it

Bibliografia riguardante San Pio da Pietrelcina

Epistolario I, Corrispondenza con i Direttori Spirituali (1910-1922), a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni, IV Edizione riveduta e cor­retta da Padre Gerardo Di Flumeri, San Giovanni Rotondo 2000.

Epistolario II, Corrispondenza con la nobildonna Raffaelina Cerase (1914-1915), a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni, III Edizione rive­duta e corretta da Padre Gerardo Di Flumeri, San Giovanni Rotondo 2000 .

Epistolario III, Corrispondenza con le figlie spirituali (1915-1923), a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni, IV Edizione ristampata nel 1994 a cura di Padre Gerardo Di Flumeri.

Epistolario IV , Corrispondenza con diverse categorie di persone, a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni, IV Edizione riveduta, corretta ed ampliata da Padre Gerardo Di Flumeri, San Giovanni Rotondo 2000 (abbreviazione: Epist. IV).

Alessandro da Ripabottoni, Padre Pio da Pietrelcina “il cireneo di tutti”, Ed. “Padre Pio da Pietrelcina”, Convento S. Maria delle Grazie, S. Giovanni Rotondo 1983.

Sandro da Ripa, I Cappuccini a S. Giovanni, Foggia 1967.

Fernando da Riese Pio X, Padre Pio da Pietrelcina crocefisso senza croce, Ed. Padre Pio da Pietrelcina, Convento dei Cappuccini, VI edizione, S. Giovanni Rotondo 1998.

Francesco Morcaldi, San Giovanni Rotondo nella luce del Cristianesimo, Editore Mantilli, Parma 1960.

M. Preziosi, Lucia Fiorentino, figlia spirituale di Padre. Pio, Foggia 1967.

Gerardo Saldutto, Un tormentato settennio (1918-1925) nella vita di Padre Pio da Pietrelcina, Tesi di Laurea, Università Gregoriana, Roma, 1974 - Ed. Padre Pio da Pietrelcina, Convento Santa Maria delle Grazie, San Giovanni Rotondo.

Giulio Giovanni Siena, Padre Pio e S. Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza, Bastogi Editrice, Foggia, maggio

Blog Cattolici

cattolici romani

Siti Cattolici Riconosciuti