03/03/2008) Esumazione corpo di Padre Pio:
trovato in discrete condizioniSi è svolta ieri sera la cerimonia di esumazione e della prima sessione della ricognizione canonica del corpo di san Pio da Pietrelcina. L’apertura della tomba è stata preceduta, il 28 febbraio, dall’insediamento del Tribunale istituito per l’occasione dall’arcivescovo di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo, mons. Domenico Umberto D’Ambrosio, delegato della Santa Sede per il Santuario e le Opere di Padre Pio. Il Tribunale è presieduto dallo stesso Presule ed è composto da: fr. Francesco Colacelli, sacerdote cappuccino, con il ruolo di delegato dell’Arcivescovo; don Michele Nasuti, del clero diocesano, con l’incarico di promotore di giustizia, e fr. Francesco Dileo, come notaio attuario. La loro nomina è contenuta in un decreto di mons. D’Ambrosio, firmato in mattinata e letto durante la stessa serata del 28 febbraio dal cancelliere della Curia di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo, don Matteo Tavano. Con lo stesso documento è stata nominata anche la commissione dei periti per l’esumazione e la ricognizione canonica: Orazio Pennelli (medico legale, sovrintendente e direttore dell’area sanitaria della Fondazione “Istituto San Raffaele – G. Giglio” di Cefalù), Luigi Pacilli (specializzato in Igiene, Medicina preventiva e Statistica sanitaria, direttore sanitario di Casa Sollievo della Sofferenza), Nicola Silvestri (medico legale, direttore sanitario della ASL di Barletta-Andria-Trani), Michele Bisceglia (anatomo patologo di Casa Sollievo della Sofferenza) e Nazzareno Gabrielli (perito del Vicariato di Roma per la conservazione dei santi, biochimico in servizio presso la Santa Sede, che ha già trattato i corpi di numerosi santi e beati, tra cui i papi Giovanni XXIII, Pio IX, Pio X; don Orione; i coniugi Beltrame-Quattrocchi; Chiara d’Assisi; Giovanni della Croce e Francesca Saverio Cabrini). A loro si affiancheranno, per le incombenze materiali: Giovanni Di Modugno, Vincenzo Masciaveo, Nunzio Ladogana, Matteo Marinano, Raffaele Mischitelli e i fratelli Giovanni, Michele e Antonio Valerio. Dopo la lettura del decreto tutti i nominati hanno prestato un «giuramento di fedeltà» sul Vangelo per gli adempimenti «inerenti l’esumazione e la ricognizione canonica delle spoglia mortali di San Pio da Pietrelcina». Quindi l’Arcivescovo ha chiamato cinque testimoni della sepoltura di Padre Pio, avvenuta alle 22,30 del 26 settembre 1968: l’ufficiale sanitario dell’epoca, Giovanni Grifa; i muratori Gennaro Ricciardi e Domenico Perno; gli stagnini Antonio e Matteo De Bonis. A loro mons. D’Ambrosio ha chiesto l’assicurazione di aver trovato il sepolcro nelle stesse condizioni in cui è stato lasciato dopo la tumulazione. La loro risposta affermativa è stata, poi, confermata con giuramento sul Vangelo. Al termine della serata è stato rimosso il blocco monolitico di «marmo verde» che sovrastava la tomba di Padre Pio, con l’ausilio di quattro “binde” e di sei rulli di teflon. Infine è stato tolto il sottostante gradino di marmo rosa, composto da due lastre a forma di “C”, lasciando a vista uno strato di sabbia bianca. La breve cerimonia del 28 febbraio si è conclusa con la benedizione dell’Arcivescovo, il canto della “Salve Regina” e la lettura del verbale, controfirmato da quattro testimoni: il ministro provinciale della Provincia religiosa “Sant’Angelo e Padre Pio” dei Frati Minori Cappuccini fr. Aldo Broccato, il guardiano del Convento di San Giovanni Rotondo fr. Carlo Maria Laborde, il commissario della Città di San Giovanni Rotondo Michele Di Bari e il sindaco di Pietrelcina Gennaro Fusco. Più lunga è stata, invece, la liturgia della sera del 2 marzo, cominciata alle ore 22,00. All’inizio della Celebrazione dell’Ufficio delle Letture, presieduta da mons. D’Ambrosio, sono stati letti il Rescritto della Congregazione delle Cause dei Santi, il Decreto dell’Arcivescovo e l’autorizzazione dell’autorità civile. Quindi ha preso la parola fr. Aldo Broccato per spiegare che l’esumazione e la ricognizione canonica esprimono «in primo luogo i sentimenti di profonda umanità che la nostra Provincia nutre da sempre verso questo suo figlio illustre che tanto ha amato la Provincia e tanto ha offerto e sofferto per essa». «Questo evento – ha proseguito il Ministro Provinciale – manifesti sempre più il segno della nostra fede nella comunione dei santi, nella risurrezione della carne e nella vita eterna. Infatti la riesumazione del corpo di san Pio, mentre ci fa guardare da vicino le sue spoglie mortali, pur preziose e care al nostro cuore di uomini, devoti e confratelli, deve spronarci ad alzare lo sguardo verso l’alto, verso la luce della vita di Dio che in Cristo si è manifestata nella sua morte e risurrezione». Dopo la lettura di un brano della prima lettera di san Pietro apostolo e di uno stralcio di due lettere di Padre Pio in cui descrive la trasverberazione e la stimmatizzazione del 1918, il Pastore diocesano ha tenuto una breve riflessione sul significato dell’evento. «Questo gesto – ha spiegato – si fa preghiera di lode e rendimento di grazie a Dio tre volte santo per averci donato nel suo Servo fedele una ulteriore manifestazione del mistero della croce». «Il gesto della ricognizione canonica – ha aggiunto – in risposta a una corale e circostanziata richiesta inoltrata alla Congregazione delle Cause dei Santi dal postulatore generale dell’Ordine, fra Florio Tessari, su richiesta del ministro provinciale, fra Aldo Broccato, con la mia convinta adesione e parere favorevole: è il punto di arrivo di una meditata e prolungata riflessione; rientra nella collaudata e secolare prassi della Chiesa; risponde alla storica responsabilità di garantire, attraverso appropriate procedure, una prolungata conservazione del corpo del nostro Santo per permettere anche alle generazioni che verranno la possibilità di venerare e custodire le sue reliquie». Subito dopo sono state rimosse le quattro traversine di cemento poste a copertura del sepolcro su cui era incisa la data della tumulazione (26/9/1968) e otto frati, alle ore 23,19, hanno estratto la triplice bara, di metallo, legno e zinco, posizionandola nell’area est della cripta. Il compito è stato affidato a fr. Mauro Jöhri (ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini), fr. Aldo Broccato, fr. Francesco Colacelli, fr. Francesco Dileo, fr. Francesco Langi (definitore provinciale), fr. Carlo Maria Laborde (guardiano del Convento di San Giovanni Rotondo), fr. Mariano Di Vito (componente della commissione dei frati per la ricognizione) e fr. GianMaria Di Giorgio (definitore provinciale). Dinanzi alla bara mons. D’Ambrosio, insieme al Promotore di Giustizia e al Notaio Attuario hanno controllato l’integrità dei sei sigilli apposti la sera del 26 settembre 1968, prima di romperli e rimuoverli. Alle ore 23,30 il Presule, il Ministro Generale e il Ministro Provinciale hanno aperto il coperchio consentendo all’Arcivescovo, ai componenti del Tribunale e ai periti di formarsi una prima, sommaria idea sulle condizioni del corpo, poiché la lastra di vetro che lo ricopriva era appannata. Il Pastore diocesano ha, quindi, incensato le reliquie al canto del “Te Deum”. Successivamente, mentre i presenti cantavano le Litanie dei Santi, don Michele Nasuti, fr. Francesco Dileo, fr. Francesco Colacelli e mons. Domenico Umberto D’Ambrosio hanno accompagnato la bara in un ambiente appositamente preparato per il trattamento delle spoglie mortali di san Pio da Pietrelcina, dove i periti hanno effettuato una prima ispezione, riscontrando che «il cranio e gli arti superiori sono in parte scheletriti. Le restanti parti presentano i tegumenti adesi ai piani sottostanti e molto umidi, ma suscettibili di trattamento conservativo». In pratica, ha spiegato l’Arcivescovo, quando è avvenuta la sepoltura «l’intonaco era molto fresco e ha trasmesso un’eccessiva umidità». Alla cerimonia sono intervenuti, tra gli altri, tutti i parenti di Padre Pio. C’erano gli otto figli dell’unica nipote vivente del Santo, Pia Forgione: Maria Giuseppa, Alfonso, Rachele, Orazio, Maria Pia, Tarcisia, Michele e Pio. C’era anche Pio Masone, nipote di Felicita Forgione, sorella di Padre Pio . Hanno partecipato anche Consiglia De Martino, la donna di Salerno guarita per intercessione di Padre Pio dalla rottura traumatica del dotto toracico, il cui miracolo è servito alla beatificazione del Cappuccino di Pietrelcina, e Matteo Pio Colella, il ragazzo di San Giovanni Rotondo affetto da una sindrome multiorgano scatenata da una meningite, la cui guarigione scientificamente inspiegabile è stata dichiarata “miracolo” per la canonizzazione. Tra le autorità religiose erano presenti: mons. Francesco Pio Tamburino, arcivescovo metropolita di Foggia – Bovino; mons. Andrea Mugione, arcivescovo metropolita di Benevento; mons. Domenico Cornacchia, vescovo di Lucera – Troia; mons. Antonio Santucci, vescovo emerito di Trivento, mons. Juan Rodolfo Laise, vescovo emerito di San Luis (in Argentina), il vicario generale dell’Ordine dei Frati Cappuccini, fr. Felice Cangelosi e tutto il Definitorio Generale. Prima della benedizione finale e dell’inno a Padre Pio ha preso la parola il Ministro Generale dei Cappuccini che ha voluto benedire «il Signore Dio» per «le spoglie mortali» di Padre Pio «che furono ritenute degne di portare i segni del Cristo crocifisso». Terminate le procedure idonee per garantire al corpo del Santo le migliori condizioni di conservazione, le spoglie mortali saranno composte in un’urna che sarà collocata, a partire dal 24 aprile prossimo, nella stessa cripta in cui Padre Pio è stato sepolto per 40 anni, per consentirne la venerazione da parte dei fedeli. Pur non essendo obbligatorio prenotarsi, è stato istituito un numero telefonico (0882 417500) per garantire a chi chiamerà la certezza del giorno e dell’ora di accesso alla cripta. Per i non prenotati ci sarà un ingresso a parte, col rischio di dover attendere in coda per entrare. Sono disponibili, al momento, per la stampa due foto dell’evento che, possono essere richieste inviando un fax al numero 0882 450231, nel quale deve essere indicata l’e-mail dove inviare i due scatti. Per le notizie relative alla morte, ai funerali e alla sepoltura di Padre Pio è possibile consultare il comunicato stampa n.1/2008 “Da aprile il corpo di Padre Pio sarà esposto alla pubblica venerazione”, sul sito www.teleradiopadrepio.it, nella sezione “comunicati ufficiali”.
di Stefano Campanella
Esumazione corpo di Padre Pio
Biografia di P. Pio
Date salienti della vita di Padre Pio
25 maggio 1887
Nasce a Pietrelcina (BN) Padre Pio, al secolo Francesco Forgione, da Grazio Forgione e Maria Giuseppa di Nunzio, detta Peppa.
26 maggio 1887
Riceve il battesimo da don Antonio Orlando nella chiesa di Santa Maria degli Angeli.
27 settembre 1899
E’ il “giorno singolarissimo ed indimenticabile per tutta la vita”, in cui riceve la cresima.
6 gennaio 1903
Entra come novizio nel convento dei Cappuccini di Morcone.
22 gennaio 1903
Indossa l’abito cappuccino e cambia il nome di battesimo in quello di Fra’ Pio da Pietrelcina.
22 gennaio 1904
E’ ammesso alla professione semplice.
25 gennaio 1904
Parte per Sant’Elia a Pianisi per gli studi ginnasiali.
ottobre 1905
Raggiunge San Marco
aprile 1906
Ritorna a Sant’Elia a Pianisi per gli studi liceali.
1906
La sangiovannese Lucia Fiorentino (1889-1934) mentre è assorta preghiera ha una "visione immaginaria", premonitrice dell'arrivo di padre Pio a S. Giovanni Rotondo. Nei "Cenni autobiografici" ella accennò alla visione di un "albero di smisurata grandezza nell’atrio del nostro convento dei cappuccini" e a una voce che le diceva: “Questo è il simbolo di un’anima che ora è lontana e verrà qui; farà tanto bene in questo paese… Sarà forte e ben radicata come quest’albero e tutte le anime che verranno – sia di qui come da lontano – se si rifugeranno all’ombra di quest’albero saranno liberate dal male (ossia chi verrà da questo degno sacerdote per averne lume e trovare perdono e rimedio alle proprie colpe).....(omissis)"
(Per saperne di più leggi il libro “Padre Pio e S. Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza”)
27 gennaio1907
Fra Pio emette la professione dei voti solenni per “attendere al bene dell’anima e dedicarmi intieramente al servizio di Dio”.
9 ottobre 1907
Ritorna a San Marco
19 e 21 dicembre 1908
A Benevento fra Pio riceve rispettivamente gli ordini minori e l’ordine del suddiaconato.
31 gennaio 1909
Il Consiglio comunale di S. Giovanni Rotondo delibera di dare il convento in affitto, ai Padri minori cappuccini Francesco Latiano e Nicola Ciavarella, per ventinove anni, a condizione di tenere aperta al pubblico l’annessa chiesa.
maggio 1909
Fra Pio torna a Pietrelcina a causa delle cattive condizioni di salute.
18 luglio 1909
Fra Pio riceve l’ordine del diaconato nel convento di Morcone.
10 agosto 1910
Avviene la consacrazione di Fra’ Pio nel duomo di Benevento.
14 agosto 1910
Padre Pio celebra a Pietrelcina la prima Messa solenne ed avverte i primi dolori alle mani e ai piedi, causati dalle stimmate invisibili.
8 settembre 1911
Confessa al direttore spirituale padre Benedetto da San Marco in Lamis di avere "da circa un anno le stimmate invisibili".
ottobre 1911
Padre Pio è trasferito a Venafro ed è sottoposto a visite mediche a Napoli.
7 dicembre 1911
La salute peggiora e ritorna a Pietrelcina.
10 ottobre 1915
Rivela al suo direttore di patire da anni la coronazione di spine e la flagellazione.
6 novembre 1915
Padre Pio è chiamato presso il distretto militare di Benevento per la visita di leva.
18 dicembre 1915
A causa delle precarie condizioni di salute ritorna a Pietrelcina in licenza di convalescenza.
17 febbraio 1916
Arriva per trasferimento nel convento di Sant’Anna di Foggia e diventa membro di quella comunità.
28 luglio 1916
Per sottrarlo alla calura estiva Padre Paolino di Tommaso da Casacalenda lo conduce nel convento di San Giovanni Rotondo e vi resta una settimana. Il 28 luglio 1916. Inizia così la vita di padre Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo.
13 agosto 1916
Padre Pio scongiura il superiore provinciale di mandarlo per un po’ di tempo a San Giovanni Rotondo “dove Gesù mi assicura che starò meglio” - dice. Inoltre spiega un altro motivo della richiesta: “bisogna sollevare un po’ il fisico per tenermi pronto ad altre prove, alle quali egli vuole assoggettarmi”.
4 settembre 1916
Padre Pio ottiene di ritornare nel convento di Santa Maria delle Grazie di San Giovanni Rotondo, che gli viene assegnato solo come sede provvisoria.
18 dicembre
Rientra a Napoli per il servizio militare.
30 dicembre 1916
A causa delle pessime condizioni fisiche i medici lo rimandano a casa in licenza “illimitata” di sei mesi. Ma rimane a casa per otto mesi, a causa di un disguido postale.
19 agosto 1917
Torna dalla licenza presso il distretto militare di Napoli e contro ogni logica aspettativa viene dichiarato valido ai servizi interni.
5 novembre 1917
E' inviato in licenza di convalescenza di quattro mesi.
12 novembre 1917
Rientra a San Giovanni Rotondo e vi resta fino al 5 marzo 1918 quando riprende il servizio militare a Napoli.
18 - 23 maggio 1917
Padre Pio si assenta da S. Giovanni Rotondo per accompagnare a Roma la sorella Graziella, che diventerà suora.
16 marzo 1918
Rientrato dalla licenza, Padre Pio viene riformato e due giorni dopo torna per sempre nel convento di San Giovanni Rotondo. La diagnosi parla di “bronco alveolite doppia”.
Metà aprile – metà di maggio 1918
Padre Pio, attraversando un momento molto delicato, dimora nel convento di San Marco
5-7 agosto 1918
Avviene il fenomeno mistico della “trasverbazione del cuore”: un misterioso Personaggio celeste trapassa il cuore del Padre con una lancia, lasciandogli una ferita aperta sanguinante. E’ il preludio al fenomeno delle “stimmate”.
20 settembre 1918
Rivede in coro il misterioso Personaggio che gronda sangue e il Padre si sente trafiggere le mani e i piedi. Si ritrova così con le stimmate, i segni visibili della Passione di Cristo, impressi per sempre sulle mani, sul costato e sui piedi, che scompariranno misteriosamente solo in punto di morte, il 23 settembre 1968.
1919
La stampa diffonde la notizia della stimmatizzazione e i pellegrini salgono a migliaia sul Gargano, richiamati dai carismi di Padre Pio.
15 maggio 1919
Giunge a S. Giovanni Rotondo il prof. Luigi Romanelli, primario dell’Ospedale di Barletta primo medico inviato per esaminare le stimmate di Padre Pio.
13 luglio 1919
Il giornalista V. Ciampi , durante una sua visita nel convento di S. Maria delle Grazie, trova il padre guardiano letteralmente «affogato in un mare – non è un’esagerazione! – di telegrammi e di lettere che arrivavano giornalmente a pacchi, prima da ogni parte d’Italia ed ora anche del… mondo". Le missive provenivano "dalla Francia, dalla Spagna, dall’Inghilterra e financo dall’America”. Sono i primi segni della fama e dell’internazionalità di Padre Pio.
26 luglio 1919
E’ visitato dal prof. Amico Bignami, ordinario di Patologia medica presso l’Università di Roma, il quale ripete un secondo esame nella stessa settimana.
9 ottobre 1919
Si sottopone agli ulteriori ed approfonditi accertamenti del dott. Giorgio Festa, inviato dal Superiore Generale dei Cappuccini padre Venanzio da Lisle.
15 luglio 1920
Il dott. Giorgio Festa e il prof. Luigi Romanelli visitano insieme Padre Pio.
13 ottobre 1920
A San Giovanni Rotondo, dopo alcuni disordini di natura politica durante la campagna elettorale, le forze opposte si fronteggiano. I socialisti, vincitori delle elezioni, vogliono esporre sul Municipio la bandiera rossa, al posto della bandiera nazionale. I partiti del Fascio si oppongono. C’è l’intervento della forza pubblica e avviene un eccidio, con tredici morti e una ottantina di feriti.
febbraio 1921
Il “Comitato pro l’erigendo Ospedale” invia al presidente della Congregazione di Carità di S. Giovanni Rotondo una lettera con la quale si manifesta l'intenzione di donare alla stessa congregazione un ospedale da costruirsi con denaro raccolto da Padre Pio, a patto di allocarlo nei suoi locali detti “del Monte”.
giugno 1921
Cominciano a diffondersi le voci di un possibile trasferimento di Padre Pio.
Luglio 1921
I sangiovannesi insorgono contro le voci di trasferimento di Padre Pio. La folla si eccita. Le Autorità di P.S. , preoccupate per l'evolversi della situazione, precedono una fiumana di gente e fanno circondare il convento. Qui giunta, la folla grida, urla, piange, impreca, minaccia, affermando che “nessuno giammai potrà osare di toglierci il Santo che illumina questa terra, e tanto bene irradia, coi suoi miracoli e col suo savio consiglio”. Un giornalista del luogo scrive in un mirabile articolo: «Il nostro popolo non può assolutamente rinunziare a Padre Pio. Questi è ormai nostro, e nostro dovrà restare nella storia e nei secoli venturi che di Lui celebreranno i grandi miracoli che opera ogni ora”. Il titolo è tutto un programma: “Padre Pio non lascerà
(Per saperne di più leggi il libro “Padre Pio e S. Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza”)
25 ottobre 1921
Giunge in visita del cardinale Augusto Sili, prefetto del Supremo tribunale della Segnatura e delegato apostolico del santuario di Pompei.
dicembre 1921
A S. Giovanni Rotondo viene inaugurata un’apposita casa per il Terz'Ordine Francescano.
1922
Iniziano in paese, nei locali detti “del Monte”. i lavori del primo ospedaletto voluto da Padre Pio.
10 maggio 1922
Viene emesso il decreto con il quale i fedeli sono diffidati affinchè non si accostino a Padre Pio per motivi di devozione. Nuove petizioni popolari si rivelavano inutili.
4 giugno 1922
Ai Cappuccini di San Giovanni Rotondo perviene l’ordine del Sant’Officio del 2 giugno 1922 che intorno a Padre Pio “si stia in osservazione”, evitando ogni “singolarità e rumore”, raccomandando che egli celebri messa in orari diversi, “a preferenza summo mane ed in privato”, “non dia benedizione al popolo”, “per nessun motivo egli mostri le così dette stimmate, ne parli e le faccia baciare”.
16 agosto 1922
Il Consiglio della Congregazione di carità viene a conoscenza delle assicurazioni di Padre Pio di voler elargire la somma di lire 50 mila per riadattare una parte del Convento dell’ex Convento delle Clarisse onde costruire un ospedale “degno del suo nome”. Il Consiglio per il momento è fermo nell'idea di allocare il predetto ospedale nei locali detti del “Monte” .
23 ottobre 1922
23 ottobre 1922 –
3 gennaio 1923
Anche
31 maggio 1923
Una dichiarazione rilasciata dopo un’inchiesta sui fatti che si attribuiscono al Padre, stabilisce la loro non soprannaturalità. Pertanto i fedeli vengono invitati a conformare il loro modo di agire a questa dichiarazione.
17 giugno 1923
Giunge l'ordine di non celebrare più
24 giugno 1923
A S. Giovanni Rotondo è festa patronale. Si parla nuovamente dell’imminente trasferimento del Padre. I sangiovannesi sono pronti sacrificarsi per Lui. Le assicurazioni del prefetto Mormino, giunte tramite i carabinieri reali, riescono a placare gli animi, che si riaccendono il giorno successivo.
25 giugno 1923
Numerosi fedeli si recano al convento. Ma il frate non scende in chiesa a dir messa. La popolazione si scioglie alla primordiale ferocia e in armi si riversa in convento. Poi, grazie al buon senso del padre guardiano e del maresciallo, si ritira. Un gruppo di sangiovannesi armati vigila giorno e notte intorno al convento, e informa la popolazione di ogni movimento sospetto. Un corrispondente locale commenta sui giornali:
«Le autorità religiose traggano da questa manifestazione proficuo ammaestramento, e gli individui denigratori imparino a proprie spese che è pericoloso offendere la fede di un popolo».
(Per saperne di più leggi il libro “Padre Pio e S. Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza")
26 giugno1923
Torma a celebrare messa in chiesa.
2 luglio 1923
Per andare incontro al notevole flusso di fedeli forestieri, la ditta Massa Luigi, concessionaria di un nuovo servizio automobilistico, attiva il collegamento della tratta San Giovanni Rotondo-San Marco in Lamis-Foggia.
8 agosto1923
A Padre Pio viene notificata l’obbedienza del trasferimento in altra sede, da stabilirsi con separato provvedimento. Tale provvedimento indicherà la sede di Ancona.
10 agosto 1923
Un sangiovannese, disperato al pensiero di perdere Padre Pio, compie un estremo atto d’amore: gli piomba alle spalle durante una cerimonia e con una pistola minaccia di ucciderlo, per farlo restare in paese se non da vivo almeno da morto!
10 agosto 1923
Davanti a Gesú sacramentato Padre Pio, preoccupato per gli eventi che scuotono il paese, scrive una lettera che può essere considerata la prima parte del suo testamento spirituale per il “caro e prediletto popolo di S. Giovanni Rotondo".
12 agosto 1923
Padre Pio scrive con apprensione al sindaco ed amico Francesco Morcaldi un'altra lettera che può essere considerata la seconda parte del suo testamento spirituale per il popolo sangiovannese. In essa il Padre si dichiara “commosso” profondamente per i fatti accaduti in paese negli ultimi giorni ed è assalito dal timore che lui “possa essere involontariamente causa di luttuosi avvenimenti per questa mia cara cittadina”. La lettera si conclude con queste parole stupende, che sono rimaste scolpite nei cuori dei sangiovannesi:
“Io ricorderò sempre cotesto popolo generoso nella mia povera ed assidua preghiera, implorando per esso pace e prosperità e quale segno della mia predilezione, null’altro potendo fare, esprimo il mio desiderio che, ove i miei superiori non si oppongano, le mie ossa siano composte in un tranquillo cantuccio di questa terra”.
(Per saperne di più leggi il libro “Padre Pio e S. Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza")
17 agosto1923
Preoccupate per l’agitazione popolare le autorità ecclesiastiche sospendono il trasferimento di Padre Pio.
27 Agosto 1923
Padre Pio, benché disposto a una docile obbedienza, fa appello alla responsabilità delle autorità civili e religiose affinché tengano ben presenti le conseguenze di un suo trasferimento: “…è certo per me e per chiunque conosce questo paese che non basterebbe nemmeno uno stato d’assedio prolungato per impedire terribili sanguinose rappresaglie. Lei, meglio di me, sa cosa siano le passioni religiose di un popolo; di questo popolo poi ardente e d’istinti ancora primitivi chi potrebbe persuadersi che minacci invano?”.
gennaio 1924
Il consiglio comunale sangiovannese si rifiuta di accogliere la proposta di una società per l’edificazione di un albergo, affinché non si dica che si vuole industrializzare e sfruttare la presenza di Padre Pio.
18 dicembre 1924
Il Consiglio comunale accoglie una domanda di enfiteusi perpetua del convento, presentata da P. Lorenzo Testa, con un canone annuo di lire settecentocinquanta. Il 14 settembre 1925, alla fine della procedure burocratiche per il riscatto del Canone per il Fondo del Culto , lo strumento viene firmato nello studio del notaio Giovanni Giuliani, in via Biffa. Il Comune è rappresentato dal sindaco Cav. Francesco Morcaldi.
22 aprile 1925
Il paese è di nuovo in agitazione per le restrizioni imposte a Padre Pio nel ministero delle confessioni.
23 aprile 1925
Con gioia dei sangiovannesi viene inaugurato l’Ospedale “S. Francesco”, allocato nell’ex monastero delle Clarisse. E’ un piccolo, moderno ospedale con 20 posti letto. Resterà in funzione fino al 1938.
5 ottobre 1925
Padre Pio è operato di ernia dal dott. Giorgio Festa.
23 aprile 1926
Ipso iure viene proibito dalla Chiesa l’opuscolo "Padre Pio da Pietrelcina" di Giuseppe De Rossi (Emmanuele Brunatto), a causa di pretesi miracoli e di altri fatti straordinari attribuiti al Padre. La sua pubblicazione provoca grande sofferenza nell’animo di Padre Pio.
2 dicembre 1926
Il Tribunale di Foggia emette una sentenza di condanna contro il canonico sangiovannese Vincenzo Miscio, accusato di aver estorto al fratello di Padre Pio 3000 lire per non pubblicare un libro contro Padre Pio. Egli beneficia di una notevole riduzione di pena, rispetto alla richiesta dell’accusa, grazie alla derubricazione del reato di “estorsione” in reato di “truffa”.
(Per saperne di più leggi il libro “Padre Pio e S. Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza”)
26 marzo 1927
Inizia la visita apostolica di mons. Felice Bevilacqua che durerà fino al 5 aprile.
fine maggio 1928
Giunge a S. Giovanni Rotondo mons. Giuseppe Bruno, un altro visitatore apostolico.
3 gennaio 1929
Nella casa di Maria Pyle, una ricca americana trasferitasi a San Giovanni Rotondo da cinque anni, Padre Pio assiste la mamma morente. Peppa Di Nunzio muore, a 70 anni.
6-7 aprile 1931
Sparsasi la voce dell’arrivo di un nuovo Padre Guardiano in sostituzione di P. Raffaele da S. Elia a Pianisi, una turba di popolo armato si reca al convento minacciosa. Verso la mezzanotte un centinaio di uomini, accompagnati da donne e ragazzi, prendono un palo della luce e lo usano come ariete per forzare il portone del convento. Il padre guardiano riesce coraggiosamente a rimetterli alla porta e Padre Pio, commosso, dalla finestra li scongiura di tornarsene a casa.
9 giugno 1931
A Padre Pio giunge l’ordine di sospensione da ogni ministero, eccetto
14 marzo 1933
Padre Pio si incontra con Mons. Felice Bevilacqua giunto in visita con il vescovo P. Luca Ermenegildo Passetto. Mons. Bevilacqua resta ammirato per la sua umiltà, docilità e su tutto il suo comportamento. La sua relazione fa cambiare idea a Pio XI nei riguardi di padre Pio.
24 giugno 1933
Avviene il primo incontro di Padre Pio con mons. Andrea Cesarano, nuovo arcivescovo, giunto a Manfredonia il 20 dicembre 1931, il quale porta uno spiraglio di luce nel biennio più tenebroso della vita di Padre Pio (1931-1933).
1933
Sotto lo pseudonimo di Jhon Willougby, E. Brunatto pubblica a Parigi un’edizione francese ed italiana dell’opera polemica “Gli anticristi nella Chiesa di Cristo”. Tre accorate lettere del Padre non sono riuscite a farlo desistere. Lo scopo della pubblicazione è di costringere
16 luglio 1933
Padre Pio è riammesso a dir messa nella chiesa del convento. Fuori di essa potrà anche confessare i religiosi.
25 marzo 1934
25 marzo 1934 – E’ riammesso a confessare gli uomini.
12 maggio 1934
E’ riammesso a confessare indistintamente (utriusque sexus) uomini e donne.
1938
L’Ospedale S. Francesco, voluto fortemente da Padre Pio, viene chiuso. Stando a quanto riferiscono alcuni cronisti, una scossa sismica gli ha dato il colpo di grazia, danneggiando gravemente il fabbricato. Ma le cause della chiusura sono da ricercarsi anche in problemi di natura finanziaria. Sono trascorsi appena tredici anni dalla sua inaugurazione.
(Per saperne di più leggi il libro “Padre Pio e S. Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza”)
9 gennaio 1940
Mortificato dalla chiusura dell’Ospedale S. Francesco, Padre Pio non demorde e manifesta ai dottori Mario Sanvico e Carlo Kiswarday l’idea di erigere un grosso ospedale vicino al convento:
7 ottobre 1946
All’età di 86 anni, "zi’ Grazio", padre di P. Pio, amorevolmente assistito dal figlio, si spegne nella casa di Maria Pyle l’americana.
16 maggio 1947
Padre Pio benedice la prima pietra della Casa Sollievo della Sofferenza. Gli operai aggrediscono la montagna e in nove anni la “bianca favola” diventerà una realtà viva ed operante.
6 luglio 1947
Grazie a un’offerta in denaro di Maria Pyle , a Pietrelcina si inaugura il convento dei Cappuccini.
1949
Si stampa un bollettino periodico che informa sull’andamento dei lavori della Casa Sollievo della Sofferenza e raccoglie nuove offerte, che giungono da ogni parte del mondo.
1949
Padre Pio esorta i figli spirituali a rispondere all’invito lanciato ai cattolici dal Pontefice Pio XII dopo la guerra, di riunirsi in comunità per pregare il Signore di dare loro la forza ricostruire materialmente e moralmente la società, devastata dal flagello della guerra. Nascono così i primi “Gruppi di Preghiera”. I gruppi mantengono i contatti con S. Giovanni Rotondo attraverso un Centro che si occupa anche della pubblicazione della rivista “
7 gennaio 1950
Inizia il sistema della prenotazione per mettere ordine alle confessioni delle donne.
31 dicembre 1951.
Giungono a S. Giovanni Rotondo, mandati dal Sant’Uffizio, a causa di incomprensioni, equivoci e malintesi, i Monsignori Caronti e Pepe; ma non prendono decisioni.
3 agosto 1952
Un decreto del Sant’Offizio, pubblicato sull'Osservatore Romano, proscrive alcuni libri su Padre Pio privi della necessaria revisione e dell’approvazione ecclesiastica.
22 gennaio 1953
Padre Pio celebra il 50° di vestizione religiosa.
6 giugno 1954
Per la prima volta Padre Pio celebra
21 dicembre 1954
Si sparge la voce che i superiori vogliono trasferire Padre Pio. La voce irrita fortemente i cittadini di San Giovanni Rotondo.
5 maggio 1956
Si inaugura
2 luglio 1956
Viene posta la prima pietra della nuova chiesa del santuario dei Cappuccini.
Settembre 1956
Padre Pio, saputo che nella zona detta “lu travagghie” è sorta una chiesa evangelica molto attiva, né è addolorato profondamente e fa istituire nella stessa zona, un asilo cristiano intitolato a San Francesco d’Assisi. Per gestirlo arrivano dalla Sicilia le Suore Cappuccine del Sacro Cuore
4 aprile 1957
Pio XII nomina Padre Pio direttore a vita della fraternità del Terz’Ordine Francescano "Santa Maria delle Grazie". Gli viene conferito il privilegio di guidare personalmente
5 maggio 1957
In occasione del primo anniversario dell’Ospedale, Padre Pio pronuncia un discorso in cui traccia le linee programmatiche della sua Opera, che si riveleranno profetiche.
17 dicembre 1957
Si inaugura nel rione Santa Croce, alla presenza del Padre e delle autorità provinciali, una chiesetta con annesso istituto di suore.
26 gennaio 1958
Si inaugura Centro di Formazione Professionale dell’ITCA, voluto fortemente da Padre Pio dopo aver scoperto che molti giovanotti sangiovannesi si recavano in convento per chiedere qualche soldo.
Per saperne di più leggi il libro “Padre Pio e S. Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza”)
25 aprile 1959
Padre Pio si ammala e fino all’8 agosto celebrerà messa quasi sempre in una cappella interna e all'Angelus saluta i fedeli dalla finestrella del convento.
1° luglio 1959
Viene consacrata la nuova chiesa Santa Maria delle Grazie.
2 luglio 1959
6 agosto 1959
La statua della Madonna di Fatima sosta due giorni a San Giovanni Rotondo. E mentre
30 luglio 1960
Giunge a San Giovanni Rotondo mons. Carlo Maccari e compie una lunga visita apostolica conclusasi il 17 settembre 1960. La stampa dà risalto alla notizia, tra lo sconcerto dei fedeli e degli amici di Padre Pio.
10 agosto 1960
Padre Pio celebra 50 anni di sacerdozio.
11 maggio 1964
Padre Pio nomina
Marzo 1965
Si diffondono voci sul cattivo stato di salute del Padre
5 maggio 1966
5 maggio 1966 – Si celebra il decimo anniversario della nascita della Casa Sollievo della Sofferenza. Si tiene anche un Convegno internazionale dei Gruppi di preghiera che già si contano a centinaia. Padre Pio afferma:
« È la preghiera, questa forza unita di tutte le anime buone, che muove il mondo, che rinnova le coscienze, che sostiene
Settembre - dicembre 1966
Lo stato di salute di padre Pio peggiora, nonostante la continua assistenza medica specialistica.
9 maggio 1967
All’età di 85 anni muore "zi’ Michele", fratello di Padre Pio.
25 maggio 1967
Padre Pio compie 80 anni. A S. Giovanni vi è un imponente raduno dei Gruppi di Preghiera, che giungono da ogni parte del mondo.
Gennaio 1968
Padre Pio cammina con molta difficoltà e di lì a poco comincia ad usare una sedia a rotelle per gli spostamenti.
7 luglio 1968
Ha un forte collasso e preferisce starsene da solo, raccolto in preghiera.
20 settembre 1968
In occasione del 50° anniversario delle stimmate, una folla folla ingente di fedeli attornia Padre Pio in quella che si rivelerà come l'ultima grande manifestazione di affetto, prima di commiatarsi da questo mondo.
21 settembre 1968
22 settembre 1968
Padre Pio alle cinque del mattino celebra l'ultima messa della sua vita. Durante la celebrazione ha un nuovo collasso e barcolla, stremato. Alle 18 si commiata dalla folla che riceve l’ultima benedizione.
23 settembre 1968
Alle ore 2,30 della notte, Padre Pio muore.
26 settembre 1968
Ai funerali di Padre Pio partecipano oltre centomila persone.
4 novembre 1969
Il postulatore generale dei Cappuccini, padre Bernardino da Siena, chiede al vescovo mons. Antonio Cunial, amministratore apostolico di Manfredonia, di iniziare la trattazione della Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Padre Pio. La dimanda viene accolta il 23 dello stesso mese.
1 luglio 1970
Luglio 1970
Inizia la pubblicazione dell’Epistolario di Padre Pio da parte dei padri Cappuccini.
16 gennaio 1971
Mons. Valentino Vailati, arcivescovo di Manfredonia, consegna alla Sacra Congregazione per le Cause dei Santi la documentazione richiesta per il nihil obstat all’introduzione della Causa di Beatificazione di Padre Pio.
22 gennaio 1971
ricorrenza della vestizione di P. Pio, s’ inaugura a S. Giovanni Rotondo un Centro Riabilitazione per bambini portatori di handicap, in zona Santa Croce. E’ il primo di una lunga serie. Decine di altri centri sorgeranno nei comuni della Puglia, della Basilicata e del Molise.
3 marzo 1980
Mons. Valentino Vailati consegna ulteriore documentazione su Padre Pio.
9 agosto 1981
9 agosto 1981 – Viene inaugurata
29 novembre 1982
Papa Giovanni Paolo II firma il decreto per l’introduzione del processo cognizionale sulla vita e le virtù del Servo di Dio Padre Pio.
20 marzo 1983
Inizia ufficialmente a San Giovanni Rotondo il processo cognizionale su Padre Pio.
23 maggio 1987
Il Santo Padre Giovanni Paolo II giunge in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo e si inginocchia in preghiera accanto alla tomba di Padre Pio. Mette in risalto l’aspetto essenziale del grande disegno di P. Pio «di unire la scienza a servizio degli ammalati insieme con la fede e la preghiera» in modo che «la degenza in questa Casa deve costituire sì una cura del corpo, ma anche una vera e propria educazione all’amore inteso come accettazione cristiana del dolore».
28 luglio 1987
Si festeggia il 71° anniversario dell’arrivo del Padre a S. Giovanni Rotondo. In Piazza degli Olmi - oggi Piazza Padre Pio - si inaugura il monumento di Pericle Fazzini che presenta un Padre Pio dall’esatto profilo, con le braccia levate, che impugna in alto, nello spazio, l’Ostensorio con la corona vibrante dei raggi.
21 gennaio 1990
Si chiude solennemente a S. Giovanni Rotondo la fase diocesana del processo di Padre Pio. La documentazione e le testimonianze, raccolte in 104 volumi vengono portate a Roma presso
aprile 1997
I cinque volumi sintetici contenenti
18 dicembre 1997
E' proclamato venerabile da Sua Santità il Papa Giovanni Paolo II.
2 maggio 1999
Beatificazione di Padre Pio in Piazza San Pietro, Roma.
30 giugno 2001
Si inaugura il “Museo Biografico di Padre Pio”, museo delle cere realizzato dalla Società Museum Project di Firenze.
16 giugno 2002
Padre Pio viene solennemente canonizzato da Giovanni Paolo II. Ora tutti lo potranno chiamare "Santo", anche se per i sangiovannesi lo era già, fin dal 28 luglio 1916, quando entrò a far parte della loro vita e della loro storia.
www.padrepioesangiovannirotondo.it
Bibliografia riguardante San Pio da Pietrelcina
Epistolario I, Corrispondenza con i Direttori Spirituali (1910-1922), a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni, IV Edizione riveduta e corretta da Padre Gerardo Di Flumeri, San Giovanni Rotondo 2000.
Epistolario II, Corrispondenza con la nobildonna Raffaelina Cerase (1914-1915), a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni, III Edizione riveduta e corretta da Padre Gerardo Di Flumeri, San Giovanni Rotondo 2000 .
Epistolario III, Corrispondenza con le figlie spirituali (1915-1923), a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni, IV Edizione ristampata nel 1994 a cura di Padre Gerardo Di Flumeri.
Epistolario IV , Corrispondenza con diverse categorie di persone, a cura di Melchiorre da Pobladura e Alessandro da Ripabottoni, IV Edizione riveduta, corretta ed ampliata da Padre Gerardo Di Flumeri, San Giovanni Rotondo 2000 (abbreviazione: Epist. IV).
Alessandro da Ripabottoni, Padre Pio da Pietrelcina “il cireneo di tutti”, Ed. “Padre Pio da Pietrelcina”, Convento S. Maria delle Grazie, S. Giovanni Rotondo 1983.
Sandro da Ripa, I Cappuccini a S. Giovanni, Foggia 1967.
Fernando da Riese Pio X, Padre Pio da Pietrelcina crocefisso senza croce, Ed. Padre Pio da Pietrelcina, Convento dei Cappuccini, VI edizione, S. Giovanni Rotondo 1998.
Francesco Morcaldi, San Giovanni Rotondo nella luce del Cristianesimo, Editore Mantilli, Parma 1960.
M. Preziosi, Lucia Fiorentino, figlia spirituale di Padre. Pio, Foggia 1967.
Gerardo Saldutto, Un tormentato settennio (1918-1925) nella vita di Padre Pio da Pietrelcina, Tesi di Laurea, Università Gregoriana, Roma, 1974 - Ed. Padre Pio da Pietrelcina, Convento Santa Maria delle Grazie, San Giovanni Rotondo.
Giulio Giovanni Siena, Padre Pio e S. Giovanni Rotondo nei disegni della Provvidenza, Bastogi Editrice, Foggia, maggio
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